Romanzo brillante e arguto pubblicato nel 1934 da Elizabeth von Arnim, scrittrice britannica nata in Australia, definita da H. G. Wells come “la donna più intelligente della sua epoca”, “La fattoria dei gelsomini” (Fazi 2018, Collana “Le strade, titolo originale The Jasmine Farm, pp. 348, 15 euro), viene riedito con la nuova traduzione di Sabina Terziani che restituisce al lettore la bellezza e la raffinatezza del testo.
Elizabeth von Arnim (1866-1941) nata col nome di Mary Annette Beauchamp a Kiribilli Point, in Australia, da una famiglia della borghesia coloniale inglese, era cugina della scrittrice Katherine Mansfield. Visse a Londra, Berlino, in Polonia e infine negli Stati Uniti. Si sposò due volte, entrambi i matrimoni furono infelici, ed ebbe cinque figli, fra i cui precettori ci furono E.M. Forster e Hugh Walpole. Fra un matrimonio e l’altro, fu l’amante di H.G.Wells. Fu una scrittrice molto prolifica e di grande successo.
Il Sud dell’Inghilterra si trovava sommerso da un’ondata improvvisa di calore fuori stagione che fiaccava il corpo e rendeva faticoso persino parlare. Lady Daisy Midhurst, donna affascinante, e la figlia Terry avevano invitato alcuni ospiti illustri a trascorrere il fine settimana nella loro dimora di campagna. Gli ospiti erano arrivati venerdì, spensierati, pieni di fiducia e di gradevoli aspettative; felici di tornare in quel luogo, perché l’invito in una delle dimore di Lady Midhurst era garanzia di qualità, come il marchio per l’argento, e certificava nel tempo il valore delle persone.
Eppure, nonostante ciò, ciascuno di loro sentiva che la misura era colma. Faceva un caldo insopportabile, le interazioni obbligate alla lunga sfiancano e il colpo di grazia per i malcapitati ospiti era stato il dolce all’uva spina, che aveva provocato imbarazzanti malesseri quasi a tutti.
Mr Topham e il fascinoso Andrew Leigh avevano trovano rifugio in una lunga partita a scacchi, che si era protratta fino a notte inoltrata, quando tutti gli ospiti si trovavano già a letto. E allora com’era possibile che Terry, il mattino dopo, sapesse chi avesse vinto? I sospetti di adulterio della giovane moglie di Andrew erano diventati certezza e a questo punto non restava altro che mettere a punto la vendetta.
In queste pagine l’autrice di “Un incantevole aprile” compie un’intelligente e derisoria satira sociale nei confronti della società del suo tempo, tanto ipocrita quanto superficiale. Ancora una volta Elizabeth von Arnim si dimostra una scrittrice capace di scrivere libri senza tempo, che parlano a tutte le donne di oggi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: "La fattoria dei gelsomini" di Elizabeth von Arnim torna in libreria con una nuova traduzione
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