La fattoria delle magre consolazioni
- Autore: Stella Gibbons
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2010
Più di 15 anni fa, il regista John Schlesinger girò per la BBC un film che in Italia passò nelle sale cinematografiche, prendendo spunto proprio dal romanzo che Stella Gibbons aveva scritto nel lontano 1932.
L’autrice inglese (1902 - 1989) è stata prima di tutto una giornalista, lavorando a lungo per molte testate importanti.
In Italia, sono stati ultimamente ripresentati due suoi libri: "I segreti di Sible Pelden" e questo straordinario "La Fattoria delle Magre Consolazioni".
La trama è davvero divertente: la protagonista, Flora Poste, una giovane ragazza londinese, elegante e profondamente snob, rimasta orfana e priva di mezzi, ad eccezione della sua bellezza e delle sue varie frequentazioni che questa bellezza le consentono, decide di scrivere ai parenti stretti per chiedere loro di ospitarla.
Ottenuto l’invito - anche se alquanto sibillino - da parte di una lontana cugina, si trasferirà in una fattoria del profondo Sussex, abitata da straordinari personaggi assolutamente inimmaginabili, chiusi in una vita pesante e senza gioia, oppressi da una matriarca che si ostina a tenerli nella stretta di un pugno di ferro.
E qui, la nostra fresca e deliziosa Flora porterà il suo profondo buon senso, assolutamente impervia a qualunque forma di misticismo o di eroismo, ferma nelle sue decisioni di portare a compimento quello che definisce "il suo compito": rimettere le cose a posto, in modo che tutti possano vivere la propria vita senza costrizioni e in totale libertà e questo, naturalmente, dopo aver additato e insegnato a riconoscere il sentiero che porta alla realizzazione personale di ciascuno degli abitanti della Fattoria delle Magre Consolazioni.
Divertente, brillante, insolito, assolutamente non convenzionale - vi prego di leggere con attenzione le poche pagine in cui Flora si impegna a erudire la povera Meriam sui sistemi anticoncezionali, che varranno poi alla sua autrice la messa al bando del libro al suo apparire nello Stato Libero d’Irlanda.
Nel 1934 questo suo libro vinse il Prix Femina Vie Heureuse, è sempre stato in commercio e da sempre ha ricevuto critiche ed elogi.
Per quanto riguarda gli elogi, vi lascio alla lettura del libro.
Ma per le critiche, che cosa non le è stato perdonato?
Di aver saputo farsi beffe dei cosiddetti "buoni sentimenti": le delizie della campagna, l’onestà e la semplicità dei bravi contadini, l’amore della famiglia e dei suoi componenti, e aver deciso di ridicolizzare alcune nascenti mode del momento, tra cui la psicanalisi, la mania del cinema e la passione per le star di Hollywood.
Insomma, un romanzo da leggere e rileggere, scritto elegantemente, da una donna che sa scrivere e, soprattutto, che sa bene che cosa vuole scrivere.
La fattoria delle magre consolazioni
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