La felicità è facile di Massimiliano Nuzzolo

Accostandovi a La felicità è facile potete avere due chiavi di lettura che hanno in comune lo stile realistico, forte, diretto, poetico e ironico: potete leggerlo come se ascoltaste un disco o sfogliarlo come un album di fotografie in bianco e nero.

Disponetevi alle lettura come se vi disponeste all’ascolto di un disco punk.
Difatti in questo libro si susseguono 19 pezzi che scorrono veloci, forti, graffianti, romantici, ironici e scansonati affrontando con uno stile crudo,ironico, semplice e diretto differenti tematiche e situazioni: morte, vita, ipocrisie, buonismi, sistemi marci, sorti beffarde, scherzi del destino, sogni di bambini, amori e quant’altro possiamo notare guardandoci intorno.

Diciannove pezzi, diciannove panoramiche sulla realtà odierna “così com’è”, ma non narrata come cronaca giornalistica , infatti l’autore anche dentro situazioni tragiche riesce a regalarci attimi di alta poesia e sdrammatizzare con inaspettata ironia... e così, diretto, poetico e ironico, il libro scorre veloce ed incalzante come solo la musica sa fare…

Come ogni disco che si rispetti non mancano le canzoni d’amore… amore (s)offerto e narrato in ogni sua sfumatura, disperato, straziante, falso, passionale, giovanile, impossibile, sognato... come se questi vari modi di amare dessero fisionomia all’intera esistenza.

Amore che raggiunge il suo apice in ogni sfumatura nel racconto “l’amore è alieno e fa morire” e tutta la sua straziante bellezza ne “il volo” (una poesia).
Amore per la vita in ogni situazione, magari sognando con la mente di un bambino che Spielberg giri un film a Carpenedo…
E come ogni buon disco che si rispetti va riascoltato per assaporarlo al meglio e cogliere ciò che ci era sfuggito.

Anche la copertina merita il plauso e l’attenzione del lettore, perché in questo caso ci fornisce la chiave per accostarci al libro.
Nella prima parte della recensione abbiamo paragonato il libro ad un disco punk, se nel suo contenuto il libro risponde appieno a questo paragone, la sua copertina non è da meno.
Bianco e nero, come si usa per le copertine dei dischi autoprodotti, le copertine dei dischi punk, le foto dei quotidiani, gli schizzi e i progetti, ha una strana forza il bianco e nero, la forza della sintesi, del messaggio diretto e razionale.

Tuttavia le immagini riprodotte di razionale e diretto hanno ben poco, l’illustrazione presenta i colori e la sintesi tipici della fotografia giornalistica, ma qui più che rappresentare un evento di cronaca immortala un pensiero, un’idea; immagini reali ritagliate e assemblate un mondo di poesia, spetta al lettore andare oltre l’immagine e cercare di carpirne il senso…

Come l’autore della copertina ci da immagini reali sospese su una trave in un mondo di poesia, così anche Massimiliano Nuzzolo con i suoi testi immortala e ci presenta 19 fotografie della realtà, immagini reali immerse in poesia struggente, ritagliate dal loro mondo per essere inserite in un contesto più ampio; spingendoci a contemplare i fatti oltre alla semplice immagine delle cose.
E come ogni album di fotografie per meglio capirlo va riguardato più volte.