La figlia del boia e il gioco della morte
- Autore: Oliver Potzsch
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2019
“La figlia del boia e il gioco della morte” (Neri Pozza 2019, titolo originale "Die Henkerstochter und das Spiel des Todes", traduzione di Alessandra Petrelli) è il sesto capitolo di una delle serie più amate e lette nel mondo dedicata alla figura di Jakob Kuisl, boia di Schongau, capostipite della famiglia dell’autore tedesco Oliver Potzsch, nato nel 1970 e residente a Monaco di Baviera.
Un vento gelido soffiava dalle Alpi dell’Ammergau in faccia a Simon.
Anno del Signore 1670. In quell’inizio di maggio, dove sui prati e sulle brughiere delle Prealpi bavaresi c’erano ancora chiazze di neve, Simon Fronwieser stava accompagnando suo figlio Peter di sette anni alla nuova scuola di Oberammergau. Peter, figlio primogenito di Simon e di Magdalena, figlia del boia di Schongau, era un bambino sensibile e intelligente. Simon rifletteva ancora una volta sulla decisione che lui e Magdalena avevano preso qualche mese addietro. Era stato chiaro fin da subito che Peter non riceveva abbastanza stimoli nella scuola di Schongau diversamente da suo fratello Paul, di un anno più piccolo, per il quale la scuola era una vera e propria tortura e spesso marinava le lezioni. Peter invece era diverso, mentre gli altri bambini faticavano a imparare a memoria anche solo la professione di fede, Peter conosceva già l’alfabeto, padroneggiava le quattro operazioni e parlava persino un po’ di latino con una certa scioltezza. Era evidente che il piccolo aveva ereditato il cervello di suo nonno Jakob Kuisl, il boia.
Spero che sia stata la decisione giusta quella di portare Peter qui. Se non altro in questa vallata non sarà più soltanto il nipote di un boia.
Se la scuola superiore di Schongau tuttavia era preclusa a Peter, in quanto nipote del boia locale, a Oberammergau, invece, Simon conosceva un bravo maestro, Georg Kaiser, uomo di grande cultura al quale non importava l’umile estrazione di Peter ed era disposto a prenderlo con sé. Peter già sentiva nostalgia di casa e suo padre cercava di rincuoralo ricordandogli la rappresentazione della Passione, che avrebbe avuto luogo a Oberammergau il mese successivo. Giunto nella cittadina insieme al figlio, Simon era stato messo al corrente dell’omicidio dell’interprete di Gesù al cimitero. Un assassinio macabro visto che Dominik Faistenmantel, figlio più giovane del potente Konrad Faistenmantel, era stato legato con le funi da qualcuno, proprio sulla croce che era stata realizzata appositamente per la sacra rappresentazione e poi l’aveva issata.
Se non altro Dominik Faistenmantel ha avuto così la grazia di morire come il nostro Salvatore.
Quale orribile mistero si celava dietro questa morte? A Simon e al boia di Schongau il compito di indagare.
Nelle pagine finali del testo l’autore rivela che aveva in mente già da parecchio di scrivere un romanzo sulla figlia del boia ambientato nell’Ammertal, regione di divina bellezza. Ed è proprio qui che il talentuoso autore costruisce un romanzo storico dalla trama mozzafiato al centro la rappresentazione della Passione che nel corso degli anni è diventata uno spettacolo gigantesco che attira centinaia di migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Siamo ancora nel bel mezzo delle prove, ma al massimo per Pentecoste dovrà essere tutto pronto. Costumi, quinte, la casa di Pilato, l’inferno…
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La figlia del boia e il gioco della morte
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