La figlia di Jane Eyre
- Autore: Elizabeth Newark
- Casa editrice: TEA
- Anno di pubblicazione: 2010
Il romanzo di Elizabeth Newark è un sequel di “Jane Eyre” di Charlotte Bronte, in cui la piccola Jane, orfana abbandonata in un collegio dopo aver vissuto vessazioni di ogni genere nella casa degli zii, diventava l’istitutrice a Thornfield Hall di una dolce bambina, figlia adottiva del misterioso padrone di casa MR Rochester. Questi, colpito dalle qualità della giovane donna, se ne innamorava e tentava di sposarla nonostante la prima moglie, pazza costretta a dimorare segregata in una stanza isolata del castello, fosse ancora in vita. Dopo una serie di peripezie i due innamorati coronavano il proprio sogno.
Ne "La figlia di Jane Eyre", la protagonista è l’adolescente Janet, fra problematiche adolescenziali e tristezza per il pessimo rapporto che ha con la madre, gelosa del suo rapporto con il padre e con preferenza per il figlio maschio. I genitori decidono di fare un lungo viaggio lasciandola prima in un istituto e poi in casa del colonnello Dent, dove conosce l’amore e dove si trova a fronteggiare l’incesto con un fratello che poi si dimostra non essere tale. Ma la favola deve avere un lieto fine. La famiglia si ricongiunge, scomparse le incomprensioni madre-figlia, la piccola Janet corona il proprio sogno d’amore.
Nonostante il tentativo ammirevole di Elizabeth Newark di ricostruire il seguito di un classico, questo libro non mi sembra affatto all’altezza dell’originale. Anzi ho trovato fastidioso l’emulare l’opera di C. Brontee non solo sul piano lessicale, ma anche su quello storico. L’autrice narra avvenimenti lontani dalla propria epoca, lo stile risulta molto forzato: le pause descrittive che caratterizzavano il classico divengono qui interruzioni brusche, lunghe e noiose di una trama debole. Sembra che la Newark abbia completamente stravolto i personaggi: la nostra coraggiosa Jane non può essere divenuta una madre assente, sprezzante e odiosa! Anche i riferimenti all’originale risultano davvero troppi, come se vi fosse un continuo desiderio di superare la Brontee. Il personaggio principale qui non conquista il lettore, il ritmo è piatto e vi è un costante ripetersi degli avvenimenti che avevano caratterizzato il classico.
Se l’autrice tentava di dimostrare la somiglianza tra madre e figlia, ha decisamente sbagliato: questa bambinetta non ha un minimo della forza di volontà, della genuinità e dell’amore che caratterizzava la mamma! Anche gli altri personaggi relativamente importanti nella vicenda non hanno spessore, sono semplicemente maschere di superficialità e monotonia. Manca totalmente la figura della bambina che era stata strumento del destino per l’incontro tra Jane e Mr Rochester. Persino il finale è scontato e ovvio, totalmente differente dal lieto fine che nell’originale volume della Brontee ci aveva commosso o perlomeno rallegrato.
In conclusione, credo che questo libro non sia affatto consigliabile, credo che lasci un’onta nel cuore del lettore che non potrà mai evitare di paragonarlo alla bellezza non solo della storia, ma anche stilistica, del capolavoro di Charlotte. Risultati di vendita di questo romanzo possono risultare per l’affetto che ci lega a quella giovane indifesa e forte al contempo, che era la nostra adorata Jane Eyre, quella reale, quella pura della Brontee, e non madre snaturata descritta dalla Newark.
- Non sei d’accordo? Lascia un commento.
La figlia di Jane Eyre
Amazon.it: 8,90 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La figlia di Jane Eyre
Lascia il tuo commento