La figlia di Lowrie
- Autore: Frances Hodgson Burnett
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2018
“La figlia di Lowrie” (Elliot, 2018, titolo originale That Lass o’ Lowrie’s, traduzione di Maria Ettlinger-Fano) di Frances Hodgson Burnett (Manchester, 24 novembre 1849 – Plandome, 29 ottobre 1924), edito per la prima volta nel 1877, è riproposto dalla casa editrice romana dopo una lunga assenza in Italia. Questo fu il primo romanzo, che ebbe un enorme successo di critica, della commediografa e scrittrice britannica, nota soprattutto per le sue storie per ragazzi, in particolare “Il giardino segreto”, “La piccola principessa” e “Il piccolo Lord Fauntleroy”.
“Non sembravano donne, veramente; e forse un nuovo arrivato sarebbe rimasto perplesso dinanzi al gruppo fermo presso la bocca del pozzo”.
Nella cittadina mineraria di Rippon, situato nel Lancashire, in Inghilterra, una dozzina di donne, che chiamavano le “ragazze del pozzo”, stavano lavorando presso la miniera. Le donne vestite più o meno da uomo, le quali parlavano forte e ridevano aspramente, avevano dei volti non meno rozzi e volgari di quelli dei loro mariti e fratelli minatori. Infatti, le instancabili lavoratrici erano cresciute attorno alla miniera e prendevano parte a quel duro lavoro, da quando l’età lo concedeva. Quindi non sembrava strano che mancasse loro ogni apparenza di gentilezza e di modestia femminile. Eppure vi era una ragazza che si distingueva dal resto della compagnia: Joan Lowrie, alta e ben fatta, non meglio vestita delle compagne, sembrava tuttavia ben diversa. La giacchetta da uomo di fustagno si apriva sopra un bel collo rotondo e abbronzato, e innegabile, era la bellezza del volto sotto il cappello di feltro da uomo. Il curato della parrocchia, Paul Grace, e, in modo particolare, il suo amico Fergus Derrick, il nuovo ingegnere delle miniere, avevano notato l’avvenenza di Joan, la quale aveva frequentato la scuola e la cui diversità la faceva temere e rispettare dalla comunità. Purtroppo ciò non impediva al padre Dan, brutale e rissoso minatore di picchiarla quando era ubriaco. Chi sarebbe riuscito a conquistare il cuore della giovane e intelligente donna dall’anima autonoma ma in fondo bisognosa di amore?
La scrittrice, con la sua vivida prosa tratteggia la bella figura di Joan, giovane donna anticonvenzionale e indipendente, alla quale fanno da contorno personaggi minori, anch’essi ritratti con la consueta maestria. Nel brillante e moderno “La figlia di Lowrie” sono presenti temi tanto cari a Frances Hodgson Burnett, come quello dell’ingiustizia sociale qui svolto con acuta perspicacia.
“È diversa dalle sue compagne; ha i loro difetti, non la loro leggerezza, e in fondo è rispettata e temuta. L’uomo che osasse offrirle il volgare amore che questo ambiente tollera se ne pentirebbe per la vita”.
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