La finestra della biblioteca
- Autore: Margaret Oliphant
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2022
Elliot Edizioni nella sua collana “Raggi” pubblica per la prima volta in Italia La finestra della biblioteca. Storia del visibile e dell’invisibile (2022, titolo originale The Library Window, introduzione di Silvia Raffo, traduzione dall’inglese di Leonarda Grazioso) della scrittrice e poetessa scozzese Margaret Oliphant(Wallyford, 4 aprile 1828 – Londra, 25 giugno 1897), la cui esistenza fu segnata da lutti, disgrazie e da una grande produzione letteraria. La novella è stata pubblicata per la prima volta sulla rivista Blackwood nel gennaio del 1896.
“In origine non ero a conoscenza delle numerose discussioni che si erano tenute a proposito di quella finestra”.
Quest’ultima si trovava quasi di fronte a una delle finestre del grande salotto vecchio stile, nella casa in cui un’adolescente molto sensibile, l’io narrante di questa novella enigmatica, trascorse un’estate così importante per la sua vita. La casa e la biblioteca, che apparteneva alla zia della ragazza, erano situate ai lati opposti della larga High Street di St. Rule, una strada elegante, ampia e spaziosa, molto tranquilla. Zia Mary, così si chiamava l’anziana signora, era felice di trascorrere una vita tranquilla, dalla routine ininterrotta: si alzava ogni giorno alla stessa ora e faceva sempre le stesse cose nello stesso ordine, tutto uguale, giorno dopo giorno. La zia diceva che era il miglior conforto al mondo, e che la routine è una specie di salvezza. Può anche essere vero per una persona anziana, ma è molto monotona come salvezza per una giovanissima: infatti l’adolescente pensava spesso che avrebbe preferito un avvenimento, uno qualsiasi, non importava di quale natura.
C’era una profonda nicchia della finestra del salotto, che era di grande conforto alla ragazza lì seduta, dove divorava, volume dopo volume i libri, senza prestare attenzione a nessuno. C’era una biblioteca proprio di fronte alla casa della zia, su High Street, la College Library, la cui visuale migliore proveniva dal lato sinistro della nicchia. Ma era veramente una finestra o una cosa molto simile a quella che in gergo scientifico viene definita “un’illusione ottica”?
“Non sono sicura, tuttavia, di avere il desiderio di soddisfare la mia curiosità.”
Già autrice della celebre saga “Cronache di Carlingford”, Margaret Oliphant in questa novella si diverte a descrivere una situazione che ha il fascinoso prodigio dell’invisibile. Una ragazza fantasiosa, trasognata e sempre sulle nuvole, forse anche suggestionabile dopo aver ascoltato i discorsi degli amici di zia Mary, ritiene di aver visto dalla finestra del palazzo di fronte una figura maschile, anzi un giovane biondo chino sui libri o intento a scrivere. E intanto la festa di San Giovanni si avvicina e quella notte magica, tra il 23 e il 24 giugno, che si ritiene sia la notte più breve dell’anno. Non solo, nella notte di mezza estate nel nord della Scozia, dove è ambientata questa novella, quasi non esiste il buio ed è proprio nell’irreale luce del giorno che alle persone accade di avere delle visioni… Sogno o realtà?
“Era una sera di mezza estate, non saprei dire il giorno con esattezza, ma fu più o meno allora che ebbe luogo il grande evento”.
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