La fortezza della solitudine di Jonathan Lethem

Dylan è un adolescente trasferitosi con la famiglia in un quartiere di Brooklyn abitato prevalentemente da neri. I suoi genitori sono hippie: il padre pittore con l’ambizione di fare un film di animazione che non realizzerà mai e la madre anticonformista che sceglie di andare ad abitare nel quartiere dove non abitano bianchi. E’ l’unico bianco ad abitare in Dean Street.
Siamo negli anni ’70, Dylan è all’ultimo anno della scuola pubblica inferiore e ha per solo amico Mingus, un ragazzo di colore appena trasferitosi. Si crea una vera amicizia fra i due, che percorreranno le tappe tipiche della crescita appassionandosi di fumetti, disegnando graffiti, marchiando coi propri simboli le aree di giochi e ascoltando musica funk, hip-hop e punk. Dylan compera un anello da un mendicante ed immagina che abbia il potere di trasformarlo in un supereroe “Aeromen” per volare e scomparire di fronte ai bulli. Questo tema di supereroe immaginario emergerà a tratti lungo tutta la trama del romanzo. Ma Dylan sarà sempre “il ragazzo bianco” che sulla strada per andare a scuola verrà vessato dai suoi compagni di colore, che con continuità gli chiederanno gli spiccioli che ha in tasca. L’amicizia con Mingus diventa più forte ma segreta, per la forte tensione razziale dell’ambiente:

“non potevi rilassarti in una zona razzialmente e ormonalmente disastrata”

Andrà alla high school lasciando indietro la maggior parte dei compagni di classe che si perderanno nell’ambiente di droga, inerzia, crimine ed amicizie pericolose.

Nella seconda parte Dylan, forse a causa delle sue esperienze culturali miste, è diventato uno scrittore di note per compact disk. Siamo nel 1980-90: il suo amico Mingus ha passato la maggior parte della vita in prigione, Dylan non lo ha più visto, ma vuole andarlo a trovare. Ritornerà a Dean Street, trovando tutto molto cambiato ma anche qualche cosa di immutato: Marilla, che continua a cantare ripetitivamente come venti anni prima, e suo padre che, nonostante le diversità, è stato una figura importante per lui. Un romanzo lungo ma appassionante che racconta gli anni dell’adolescenza, della crescita, della scuola, delle prime esperienze, delle canzoni, delle amicizie e della formazione culturale.