La garçonne
- Autore: Victor Margueritte
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sonzogno
- Anno di pubblicazione: 2014
“Monique, rampolla di una buona famiglia parigina, è felice, sta per sposare Lucien, l’uomo che ama. Una sera, però, lo scopre abbracciato a un’altra donna con la quale è sicura che lui abbia una liaison. Umiliata, Monique si vendica e invece di rimettere la testa a posto, come le intimano i genitori, decide di prendere in mano il proprio destino e i propri amori. Curiosa di tutto, ingorda di vita, Monique cercherà occasioni libertine per emanciparsi, proverà esperienze diverse, sia con donne sia con uomini, ridotti questi ultimi al rango di semplici strumenti di piacere. Se le donne hanno cominciato a portare il taglio “à la garçonne” è grazie a questo romanzo, uno dei più grandi successi editoriali degli Anni ruggenti, che suscitò un tale scandalo da valere all’autore l’onta/onore di vedersi ritirare la Légion d’honneur” (quarta di copertina).
La garçonne di Victor Margueritte (Sonzogno, 2014), per la collana Bittersweet curata da Irene Bignardi, è un romanzo pubblicato nel 1922 che ha ottenuto un grande successo ma poi è stato dimenticato. Grazie alla nuova collana, il romanzo, che fece molto scalpore e segnò la moda, viene riproposto, facendo da apripista ad una lunga serie di romanzi ritrovati e rivalorizzati che raccontano di donne.
La garçonne è un romanzo che, attraverso la protagonista Monique Lerbier, figlia dell’alta borghesia francese, mette in luce i profondi mutamenti nel codice comportamentale e vestimentario della donna, analizzando i cambiamenti negli usi e i costumi e nel concetto stesso di femminilità durante i "folli” anni Trenta parigini.
Il successo dell’opera di Victor Margueritte s’identifica con la garçonne quale personaggio reale, soggetto sociale, figura estetica femminile, ridisegnata con pantaloni di stile maschile e un taglio di capelli molto corto, uno stile di moda androgino, una donna che conduce la propria vita in modo anticonformista e indipendente.
Ritornando alla storia raccontata ne La garçonne, ciò che spinge la ventenne ricca e affascinante, Monique, a trasformarsi radicalmente, una volta scoperto il tradimento dell’amato, Lucien Vigneret, non è tanto l’infedeltà del fidanzato, ma il tentativo del padre e soprattutto della madre di obbligarla a “fare finta di niente”. Da ingenua, idealista, pronta a lasciare i suoi studi universitari per sposare l’uomo della sua vita, amandolo al tal punto che contrariamente a quel che ci si aspetta da una donna del suo rango si è già concessa a lui, Monique si trasforma, forse, di fatto, mostra solo il suo vero carattere, decisa e irriverente. Monique non si nega più nulla, prende in mano la sua vita, cambia totalmente il suo aspetto, prova con la sua amica Anika la cocaina e i rapporti sessuali con donne.
Ripudiata dalla famiglia, ingannata dal suo primo, grande amore, la nostra giovane protagonista raggiunge la sua piena indipendenza, facendo l’allestitrice d’interni con successo. Come rivincita nei confronti dell’uomo che ha amato e dei genitori che l’hanno ripudiata, Monique assume quei tratti considerati maschili quale la spavalderia, l’audacia, l’autoritarismo che l’hanno fatta tanto soffrire. Con il taglio drastico dei capelli, il fisico longilineo per l’estenuante attività sportiva, il rifiuto di diventare madre, l’abbandono di Regìs Boisselot, scrittore/amante, che le rinfaccia la sua vita passata, Monique, elegante, libera, indipendente, battagliera alla ricerca di un amore sincero e vero, è il prototipo della donna moderna.
La garçonne
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