La gemella silenziosa
- Autore: S.K. Tremayne
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2015
Se la sera, quando si spengono le luci e rimane accesa solo quella dell’abat-jour per potersi godere un bel libro, avete voglia di un po’ di sana inquietudine e di piccoli brividi, non potete non leggere l’opera prima di S.K. Tremayne dal titolo "La gemella silenziosa" (Garzanti, 2015).
La trama prende il via da una disgrazia, occorsa circa un anno prima: la morte improvvisa per un incidente, di una delle figlie gemelle di Sarah e Angus. Questo doloroso episodio spinge la famiglia, composta ormai da Sarah, il marito Angus e la sorellina rimasta Kirstie, a cambiare vita è a trasferirsi nell’isola di Skye, eredità di Angus e panorama dei ricordi felici di infanzia.
All’arrivo, Sarah comincia a percepire piccoli mutamenti in Kirstie, che da essere dinamica e attiva sembra invece essere diventata più riflessiva e con i gusti della sorellina scomparsa Lydia. All’inizio attribuisce tutto al lutto, ma queste coincidenze si fanno sempre più particolareggiate, finché una sera la bimba le chiede il motivo per cui continua a chiamarla Kirstie, quando lei è invece Lydia!
Questo scatena confusione in Sarah, anche perché le "Gemelle di ghiaccio", così definite dal padre di Sarah, erano in tutto e per tutto identiche e quindi non riconoscibili tra di loro.
“Mio padre si era addirittura inventato un soprannome: le Gemelle di ghiaccio. Perché erano nate nel giorno più gelido di tutto l’inverno, con gli occhi blu come il ghiaccio e i capelli chiari come la neve. Il soprannome suonava un po’ malinconico, perciò non l’ho mai usato. Eppure non potevo negare che per certi versi calzasse alla perfezione”.
Senza raccontare ulteriori dettagli, la trama assume i contorni a metà tra un thriller e un romanzo gotico, dove ogni piccolo indizio assume un significato rilevante ai fini della soluzione del mistero. Tra le pieghe del romanzo si colgono anche piccole perle, che affrontano il tema della morte e della perdita delle persone amate:
«Non è tanto la mia morte a essere intollerabile, quanto la morte di quelli che mi circondano. Perché io li amo e una parte di me muore con loro. Perciò ogni tipo di amore, se volete, è una forma di suicidio».
..la morte delle persone che amiamo è molto peggio della nostra morte. E sì, è verissimo: ogni tipo di amore è una forma di suicidio, ci distruggiamo da soli, ci arrendiamo, uccidiamo qualcosa dentro di noi, volontariamente, ogni volta che amiamo davvero.
La gemella silenziosa
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