La guerra dei nostri nonni
- Autore: Aldo Cazzullo
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2014
Aldo Cazzullo per scrivere il suo ultimo libro “La guerra dei nostri nonni - 1915-1918: storie di uomini, donne, famiglie” (Mondadori, 2014) è partito da milioni di cartoline postali spedite a casa dai soldati italiani durante la Prima Guerra mondiale.
Cazzullo traccia la cronistoria della guerra di trincea o Guerra Bianca o Grande Guerra attraverso lettere e cartoline ma anche diari, testimonianze dei reduci e dei parenti, alcune dei quali raccolte dall’autore su Facebook, e documenti storici. Il libro, dedicato alla prima guerra mondiale, con uno spazio significativo dedicato alla storia degli "italiani d’Austria", cioè ai Trentini e ai Giuliani, riscrive la storia attraverso la vita e la morte al fronte, con uno sguardo rivolto sempre alle tante donne che hanno dimostrato di poter fare le stesse cose degli uomini:
“... lavorare in fabbrica, guidare i tram, laurearsi, insegnare. Le vicende di crocerossine, prostitute, portatrici, spie, inviate di guerra, persino soldatesse in incognito, incrociano quelle di alpini, arditi, prigionieri, poeti in armi, grandi personaggi e altri sconosciuti.” (quarta di copertina)
Non mancano riferimenti a personaggi storici come il pittore futurista Umberto Boccioni e il poeta Giuseppe Ungaretti che rispecchiano il sentire del tempo: i futuristi ardenti sostenitori dell’interventismo e, invece, i pacifisti, intellettuali diffidenti e contrari alla guerra. Le pagine più belle e al contempo più dure sono quelle dedicate agli episodi feroci come quello in apertura del libro che racconta la repressione violenta della rivolta di un reggimento di fanteria decimato dal colonnello che ordina di fucilare dieci soldati estratti a sorte e tra di loro addirittura due “complementi”, soldati giunti in forza dopo la rivolta o come il racconto dell’artigliere ventunenne di Viterbo condannato a 22 mesi di carcere per aver detto a suo padre di riferire alla gente che la guerra è ingiusta, perché “voluta da una minoranza di uomini”.
A questi racconti feroci, carichi di tensione sociale, si alternano i racconti negli ospedali da campo o nelle retrovie, come il Rizzoli di Bologna che si specializzò nel recupero di uomini con gravi lesioni. Storie di feriti, di mutilati, di crocerossine, racconti teneri di amori e di amicizie di cui si è persa la memoria. Come si è persa la memoria dello “stupro del Friuli” a cui Cazzullo dedica un intero capitolo parlandoci della condizione di quel milione d’italiani che dopo Caporetto si trovò alle dipendenze degli austro-ungarici e ancora della “tragedia dimenticata” cioè dei ”figli nati dalle violenze” così tanti “che si dovette aprire un orfanotrofio” per “gli orfani dei vivi”. Nessuno infatti voleva saperne di quei “piccoli tedeschi” bastardi.
“La guerra dei nostri nonni” testimonia come la prima guerra mondiale fu la prima sfida di tutta l’Italia dal Nord al Sud, una sfida vinta alla grande. L’Italia poteva essere spazzata via; dimostrò invece di non essere più solo “un nome geografico”, ma una nazione unita. Il libro-testimonianza di Aldo Cazzullo
“denuncia con forza i politici, generali, affaristi, intellettuali, a cominciare da D’Annunzio, che trascinarono il Paese nel grande massacro. Ma ci aiuta a ricordare chi erano i nostri nonni, di quale forza morale furono capaci, e quale patrimonio portiamo dentro di noi”. Il libro termina con un capitolo emozionante dedicato a tutti i racconti, le memorie, le testimonianze ricevute dall’autore sul suo profilo facebook, una moderna riedizione della nota antologia “Spoon River”.
La guerra dei nostri nonni. 1915-1918: storie di uomini, donne, famiglie
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