La Kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo

“La kryptonite nella borsa” di Ivan Cotroneo è il racconto di un bambino, Peppino Sansone, che vive in una famiglia tradizionalista e squinternata al tempo stesso.

Sua madre Rosaria, dagli occhi azzurri che, probabilmente, avevano stregato persino il grande artista Riccardo Muti quando ancora era uno sconosciuto, è perdutamente innamorata del marito Antonio che lavora in un negozio della Singer. I nonni materni, Carmela e Pasquale, sono campani, quelli paterni sono friulani e sono meno presenti nella vita di Peppino. Titina, Federico e Salvatore sono i tre zii, da parte materna, più giovani di Rosaria. Gennaro de Cicco è lo stravagante personaggio che veste alla Superman con una calzamaglia azzurra e una mantellina da parrucchiere. Gennaro ferma sempre tutte le persone del caseggiato per controllare se la loro borsa contiene la kriptonite, la misteriosa e fantasiosa sostanza usata dai supereroi dei fumetti americani pubblicati dalla casa editrice DC Comics. Gennaro, il giorno prima di finire sotto un autobus, fa una cosa strana, va da Michele e si spoglia chiedendogli di denudarsi per fargli vedere se fosse uguale a lui. Michele, sorpreso dall’atteggiamento del cugino, mostra indifferenza, si gira dall’altra parte e continua a leggere il suo fumetto. Gennaro si riveste e sparisce dalla stanza. La mattina dopo, sempre vestito da Superman, tenta di fermare un autobus che lo travolge e muore. Credeva di fermare l’autobus con i suoi superpoteri?

Resta l’alone di mistero, la famiglia rimuove il racconto di Michele e tutti pensano che la morte sia stata una liberazione per il ragazzo che credeva di essere Superman, ma Gennaro incomincia ad apparire, di tanto in tanto, a Peppino fino a diventare una presenza costante. Siamo nel 1973 e nelle famiglie si tacciono le storie che possono portare turbamento, per questo anche il ricordo di Gennaro viene rimosso e la morte è vista come una liberazione dal diverso. La vita della famiglia di Peppino è messa sotto scacco dalla brutta malattia della mamma, la depressione, molto probabilmente causata dal tradimento del marito. Peppino, proprio per questo, viene sempre di più affidato alla nonna e, di conseguenza, agli zii materni, hippies partenopei, che vivono in maniera disinvolta e disinibita. Peppino a scuola è molto bravo e la maestra Lina lo protegge, mentre è oggetto del bullismo dei suoi compagni dai quali è troppo differente: è sensibile, non è capace di fare del male, ha ottimi voti. Insomma è un bambino diverso che trova consolazione immaginando e sentendo realmente accanto a sé Gennaro, la persona per certi versi a lui più simile, che gli appare nei momenti difficili, che lo consola, che lo capisce e lenisce le sue angosce e, alla fine, lo fa volare sulle sue spalle, gli fa prendere consapevolezza del proprio essere, e

“Mentre volavano verso casa pensò che il giorno dopo sua madre a colazione gli avrebbe preparato la zuppa di latte con le fette biscottate, visto che stava meglio, e lo avrebbe accompagnato a scuola. (…) Pensò a tutta la vita che doveva ancora venire, dopo quella notte, e improvvisamente si sentì felice”.