La leggenda di Loreley
- Autore: Susanne Goga
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2020
La leggenda di Loreley (Giunti, 2020, titolo originale Die vergessene Burg, traduzione di Sara Congregati) è il nuovo romanzo della scrittrice tedesca Susanne Goga, nata in Germania nel 1967, già autrice de I misteri di Chalk Hill (2015) e de Il segreto di Riverview College (Giunti, 2016). Un nuovo romance denso di mistero, amore e suspense.
“Paula aprì il volume rilegato in cuoio marrone e lesse con curiosità il frontespizio. Era la traduzione in inglese di una raccolta di poesie di un certo Heinrich Heine, pubblicata sette anni prima. Sfogliò il volume fino alla pagina contrassegnata da un’esile striscia di cartone decorata da acquerelli con nontiscordardimé”.
Kings Langley, Hertfordshire, 1868. Paula Cooper, una donna di poco più di trent’anni, la cui esistenza era quanto mai banale e incolore, era stata appena invitata dalla consorte del reverendo Cranston a una festa di beneficenza, una serata musicale, dove sarebbe stata anche allestita una mostra di acquerelli e lette poesie. A Paula, dotata di una voce affascinante, era stato offerto di declamare alcune poesie. Una di queste, Il canto di Loreley del poeta tedesco Heinrich Heine, pubblicata sette anni prima, aveva subito colpito l’immaginazione di Paula.
Un’antica leggenda raccontava di una bella donna che, seduta su una rupe, si pettinava i capelli dorati, distraendo così i naviganti sul Reno, i quali finivano per schiantarsi con le loro barche sugli scogli. Paula non si era mai allontanata dall’Inghilterra e non sapeva granché della Germania, inoltre non aveva mai sentito parlare di Heine. Nonostante ciò la donna sentiva una particolare attrazione verso la poesia e il paese teutonico. Una sensazione che Paula non sapeva spiegarsi.
Erano ormai trascorsi dodici anni da quando Paula, su ordine della madre, si era trasferita da Londra a Kings Langley, come dama di compagnia di sua cugina Harriet Farley, donna fragile, petulante e soprattutto ipocondriaca. Passeggiando nel cimitero della parrocchia, per nulla desiderosa di tornare a casa, Paula aveva letto la poesia di Heine. Era stata immediatamente catturata dalla prima strofa, come se qualcuno le avesse dato il la, e questo suono continuasse pio a riecheggiarle nella mente. E quando giunse agli ultimi versi, di colpo a Paula si strinse il cuore. In quelle poche righe il poeta creava un’atmosfera e dipingeva a parole un quadro che a Paula risultò familiare, nonostante non fosse mai stata in quel luogo. Nella sua vita, in realtà, non c’era posto per la commozione, viveva e pensava in modo razionale. E tuttavia per quello che stava provando adesso, a Paula non veniva in mente parola più appropriata di “Sehnsucht”, desiderio struggente.
Tornata a casa, quando Paula aveva raccontato a sua cugina della proposta ricevuta dalla moglie del reverendo e di un poeta tedesco, che parlava di una rupe sul Reno, aveva notato che la sua parente si era tirata su di scatto dalla poltrona, l’espressione del volto seria e tirata. Peccato che a causa di un malore della cugina, Paula non aveva potuto partecipare alla festa di beneficenza, da quella occasione mancata, dentro l’anima di Paula era cambiato tutto, pervasa da un grande vuoto interiore. Ecco perché enorme era stata la rabbia di Paula quando aveva scoperto che sua cugina, con la complicità di sua madre, le aveva nascosto una lettera proveniente dalla Germania. Il mittente era Rudolph Frederick Cooper. Bonn, 5 aprile 1868.
“Quando Paula lesse il nome del mittente sulla busta, il cuore iniziò a batterle forte. Chi poteva mai essere Rudolph Frederick Cooper? Aveva le mani umide, le dita le si appiccicarono al foglio quando tirò fuori la lettera”.
È una poesia di Heine a rappresentare un ponte sul mondo per Paula Cooper, che, malgrado la giovane età, non attende più niente di bello dalla vita, certa del suo destino privo di aspettative. E invece no, Paula, in uno scatto di orgoglio, dopo aver compreso che quella lettera dalla Germania è la sua grande occasione di riscatto, decide di affidarsi all’ignoto, che è sì sconosciuto, ma certamente più interessante del tedioso presente.
L’anima di Paula è simile a quella dell’uomo raffigurato nel dipinto Il Viandante sul mare di nebbia (1818) del pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich, conservato alla Hamburger Kunsthalle di Amburgo. Nell’incantevole e romantica valle del Reno, Paula scoprirà non solo le meraviglie di un luogo fatato ma anche cosa si cela dietro la morte misteriosa di suo padre.
“Lei non si riconosceva più”.
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