La leggenda di re Artù
- Autore: Angela Ricci
- Genere: Libri per bambini
- Casa editrice: Gallucci
- Anno di pubblicazione: 2021
“Dal ciclo di Re Artù e i cavalieri della Tavola rotonda” è il sottotitolo de La leggenda di re Artù (Gallucci 2021, collana “Stelle polari”, illustrato da Pietro Bulzoni e Antonio Mirizzi), raccontato da Angela Ricci, traduttrice e editor della narrativa straniera Gallucci, libro che vede come protagonista il leggendario condottiero britannico, che, secondo le storie e i romanzi medievali, difese la Gran Bretagna dagli invasori sassoni tra la fine del V secolo e l’inizio del VI.
I dettagli della vita di Artù sono principalmente frutto di folclore e invenzione letteraria, e la sua esistenza storica è discussa e contestata dagli storici moderni.
La collana “Stelle polari” della romana Carlo Gallucci Editore fa parte di un progetto di lettura facilitata per tutti con il carattere ad alta leggibilità, EasyReading, testi in stampatello maiuscolo, andata a capo regolata dal senso senza sillabazione, dialoghi nei fumetti, illustrazioni a colori e a doppia pagina, attività e giochi legati alla comprensione del testo.
“All’epoca dei cavalieri, dei re e della magia, sul trono dell’antico regno di Logres sedevano il re Uter Pendragon e la regina Igerne”.
Entrambi i sovrani regnavano da molti anni ed erano amatissimi dai loro sudditi.
“Sembrava mancare loro solo una cosa: non avevano mai avuto figli”.
O almeno così credevano tutti. Uno dei cavalieri più nobili del regno, di nome Antor, conosceva invece la verità: Uter e Igerne, dai lunghi capelli biondi, avevano avuto un figlio. Il potente mago Merlino lo aveva affidato ad Antor, pregandolo di crescerlo come se fosse stato suo. Antor lo aveva battezzato con il nome di Artù, che significava “Re orso”.
“Questo bambino crescerà forte e coraggioso come un orso”.
Però, sedici anni dopo la nascita di Artù, Uter era morto e non avendo egli eredi tutti i baroni e i cavalieri del regno si erano riuniti per decidere a chi affidare la corona. Anche Antor era stato invitato e aveva portato con sé i suoi due figli: Keu, il maggiore, era già cavaliere, Artù, dai folti capelli fulvi, invece più piccolo di qualche anno, gli faceva da scudiero. Il giorno di Natale, di fronte alla chiesa era comparsa all’improvviso un’enorme roccia con sopra un’incudine di ferro. Nell’incudine era infissa una spada. Tra la folla sbalordita per quella strana apparizione qualcuno aveva avuto il coraggio di avvicinarsi e aveva letto incise sulla roccia le seguenti parole:
“Colui che riuscirà a estrarre la spada sarà re”.
Le celebri gesta di Artù, che vive in un regno metà reale e metà incantato, sono il pretesto per condurre i più piccoli alla lettura del volume, arricchito da variopinte illustrazioni, facendosi coinvolgere dal futuro Re, che vive nella fortezza chiamata Camelot, dove era presente la Tavola Rotonda, attorno alla quale i cavalieri s’incontrano, un simbolo dell’uguaglianza di tutti i suoi membri.
“Quando uscirono si trovarono di fronte a un prodigio”.
La leggenda di re Artù da ciclo di Re Artù e i cavalieri della Tavola rotonda. Ediz. a colori
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