La lettera
- Autore: Kathryn Hughes
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2016
“La lettera” (Nord, 2016, titolo originale The Letter, traduzione di Chiara Iacomuzio) è il romanzo d’esordio della scrittrice inglese Kathryn Hughes, nata ad Altrincham nel Cheshire, dove vive tuttora, un libro che si è subito imposto come caso editoriale dell’anno rimanendo per mesi ai vertici delle classifiche con 500.000 copie vendute.
“E già da diversi anni era scesa a patti con l’idea che l’enorme perdita di Chrissie era stata la sua fortuna”.
Manchester. Marzo 1973. Anche quella mattina la ventottenne Tina Maynard si era svegliata con la consapevolezza che la sua esistenza era un totale fallimento. La giovane, sposata da quattro anni con Rick, subiva la violenza del marito alcolizzato che la picchiava a ogni minima contrarietà. Gli eccessi di collera di Rick erano sempre più frequenti, Tina non ne poteva più ma il problema era che non aveva un posto dove andare. L’unico momento di serenità per la giovane era rappresentato dal lavoro di volontaria ogni sabato presso il charity shop. Quella mattina Tina aveva estratto da un sacco un completo da uomo vecchissimo ma di ottima fattura e di una qualità in cui non le era mai capitato d’imbattersi prima. Facendo scivolare una mano nella tasca interna della giacca del completo, Tina aveva trovato una vecchia busta ingiallita color crema indirizzata a Miss C. Skinner, Wood Gardens 33, Manchester. La cosa strana era che la lettera non era mai stata spedita, forse aprire la busta poteva sembrare un gesto invadente e scortese ma Tina non aveva resistito alla tentazione e aveva letto la lettera datata 4 settembre 1939:
“Christina, tesoro mio, come sai, non sono molto bravo in questo genere di cose, ma il mio cuore è a pezzi e mi spinge ad agire. Il modo in cui ti ho trattata ieri...”
Il giorno dopo la dichiarazione di guerra dell’Inghilterra nei confronti della Germania, un ragazzo aveva scritto una lettera di scuse alla sua innamorata che non l’avrebbe mai letta. Trentaquattro anni dopo, quella stessa missiva, avrebbe fatto incontrare un uomo giunto in Irlanda dagli USA, nella speranza di trovare sua madre naturale, e una donna dal passato traumatico e dal presente tutto da ricostruire.
Nel romanzo scritto “Per Rob, Cameron ed Ellen”, che presto diventerà un film, Kathryn Hughes nel raccontare la triste storia di Chrissie che rispecchia il dolore di oltre trentamila ragazze, desidera rendere omaggio a tutte quelle giovani che hanno sofferto a causa di un sistema crudele e spietato. L’immaginario convento di St Bridget descritto nelle pagine del romanzo dal forte impatto emotivo, è simile a tante di quelle “Case Magdalene” sorte in Inghilterra e in Irlanda nel XIX secolo. Istituti femminili che accoglievano ragazze orfane o ritenute immorali, o comunque in contrasto con i pregiudizi della società benpensante. La maggior parte di questi istituti furono gestiti da suore che appartenevano ai vari ordini, per conto della Chiesa cattolica.
“Cerchi di non farsi troppe illusioni. Le suore saranno parche d’informazioni. Quel posto è chiuso e inespugnabile come una fortezza”.
La lettera
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Una lettera, mai spedita, rinvenuta in un Charity Shop all’interno della tasca di un vecchio vestito da uomo riapriranno antiche ferite, segreti inconfessabili scrutando il passato di una famiglia inglese.
Tina è una giovane donna che si divide tra il suo lavoro di dattilografa, quello del Sabato in un Charity Shop e Rick, un marito violento e alcolizzato.
A scuotere la sua monotona esistenza, la missiva, mai spedita, datata 1940, indirizzata ad una ragazza, Chrissie. Un amore mai confessato, quello della lettera che metterà Tina sulle tracce della infelice relazione tra Chrissie e Billy. Lei ,una ragaza di buona famiglia, figlia di un medico; lui un orfanello, adottato da una famiglia umile.
Sullo sfondo, l’imminente guerra, con la partenza per il fronte del giovane Billy e il padre di lei, il dottor Skinner che ostacoleranno l’amore dei due costringendo la figlia incinta a partire per l’Irlanda.
Nella gelida e povera fattoria della zia, Chrissie ritroverà una breve parentesi serena, fino all’ingresso all’interno di un istituto per ragazze madri, gestito da suore che decreterà il definitivo allontanamento del piccolo Willy da Chrissie.
A ricostruire i fili di una storia d’amore mai conclusa, le ricerche di Tina che, nel frattempo, affronterà l’esito più inaspettato e doloroso del proprio matrimonio. Un barlume di speranza sembra provenire dall’oggi, in un’idilliaca fattoria in America.
La penna della Hughes sa essere brutale, dolorosa e lieve al contempo creando trame inaspettate e mai banali, conducendo il lettore in una storia lunga 60 anni.
Tanti i temi toccati in questo viaggio: la violenza sulle donne; la maternità negata; il senso di colpo e il perdono.