La lettrice di Čechov di Giulia Corsalini

La voce narrante di "La lettrice di Čechov" è Nina, di origine ucraina, che decide di partire dalla sua terra per cercare un lavoro come badante in una piccola città, Macerata, un luogo che la affascina, ma a volte la opprime. Il suo problema è il marito malato gravemente e la figlia Kàtja, che deve andare avanti con gli studi. A malincuore quindi sceglie di venire in Italia a guadagnare il denaro da inviare poi a casa.
Nina ha quarant’anni quando inizia a raccontare e ha una passione: la lettura. Per questo ha portato con sé diversi libri: la Bibbia, "La figlia del capitano" di Aleksandr Sergeevic Puskin, "Le notti bianche" di Fedor Dostoevskij e due volumi sgualciti dei racconti di Anton Cechov.

Rileggevo soprattutto questi ultimi… quei racconti ricostruivano intorno ai miei sentimenti disordinati, pieni di sofferenza e incapaci di capire, il senso di un destino comune, con termini asciutti e pregnanti, senza una parola di troppo.

La signora Mariangela, una donna molto anziana, ha bisogno delle cure e dell’aiuto per muoversi all’interno della casa. Sono giornate lunghe e silenziose, ma Nina riesce a passeggiare intorno alle mura o per le vie della città nelle ore libere che le sono concesse.
Nina si è laureata malgrado la nascita di Katja, lavorando durante le sue ore di sonno, conosce bene la lingua italiana e le piacerebbe scrivere un saggio, per cui decide di indagare che tipo di l’influenza ha avuto l’opera di Čechov sugli scrittori italiani. Inizia così a frequentare la biblioteca di Lingue dell’Università di Macerata.
Da questo momento la storia prosegue con discreti cambiamenti per lei, nuove e importanti conoscenze, che dureranno fino alla fine del libro, che è volutamente suddiviso in due parti, visto che tra la prima e la seconda c’è un intervallo di otto anni.
"La lettrice di Čechov" di Giulia Corsalini è una lettura davvero interessante ricca di citazioni, pensieri e anche delicate passioni, il tutto narrato con uno stile semplice, ma efficace.