La locandiera
- Autore: Carlo Goldoni
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
Carlo Goldoni non ha bisogno di presentazioni. Commediografo in un momento storico in cui a prevalere era la Commedia dell’Arte con le maschere e il teatro all’improvviso, ribalta il concetto di autore e di copione. Gli attori dipendono dall’autore e recitano senza maschera rendendo la rappresentazione più credibile e vera. ma non solo. La riforma goldoniana parte da lontano.
Nel 1749 Diderot aveva scritto l’opera "Il paradosso dell’attore" in cui metteva in luce la sostanziale razionalità della professione attoriale. Chi recita non necessariamente deve sentire il personaggio, ma renderlo credibile ed è quello che fa Carlo Goldoni.
"La locandiera" non è la commedia più bella, ma sicuramente la più nota, grazie ad un personaggio nuovo per l’epoca e tipicamente illuminista: la donna borghese padrona di se stessa. Non importa che la realtà storica fosse diversa, Mirandolina rappresenta una donna sicura, decisa, intraprendente.
La trama è nota: Mirandolina, insieme al cameriere Fabrizio, manda avanti una locanda dopo la morte del padre, luogo in cui bazzicano diversi nobili che pensano di poter approfittare di una donna sola. Il conte di Albafiorita, nobile d’acquisto, il marchese di Forlimpopoli, nobile di rango e squattrinato, sono assidui corteggiatori della locandiera che con garbo li tiene a bada. La situazione sembra statica, ma all’improvviso giunge alla locanda il cavaliere di Ripafratta, molto ricco e nemico delle donne. Si presenta una situazione ben diversa a quelle a cui era abituata la donna: un uomo che odia le donne è una sfida.
La giovane cerca di farlo innamorare e ci riesce anche troppo bene tanto che per salvare il proprio onore Mirandolina è costretta ad una scelta diversa che non rivelo, ma chi ha letto il testo conosce bene.
La commedia si regge su un personaggio che sembra sovvertire le regole sociali; è donna ed orgogliosa di esserlo tanto che dice:
cuori duri che non sanno che le donne sono la miglior cosa che la natura ha creato.
Non è nobile - "siamo tutti una pasta"- e non cerca almeno apparentemente privilegi ed è consapevole che gli uomini innamorati di lei essendo nobili non hanno intenzioni serie, perciò alla fine propende per una sistemazione borghese.
Ci si può chiedere: Mirandolina è emancipata o interessata? il dubbio è legittimo perchè sembra solo interessata al suo lavoro. In realtà è l’immagine della borghesia in ascesa rispetto alla nobiltà, ma bisogna considerare che Goldoni vede bene i difetti della nuova classe emergente.
Le commedie tra il 1755 e il 1762 sono dedicate a mettere in luce la grettezza del nuovo mondo che sta sorgendo. Ed è per questo che alla fine l’autore lascia Venezia.
La "Locandiera" è fortunatamente un’opera scolastica e noi tutti ci auguriamo che lo rimanga vista la sua vitalità.
La Locandiera
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La locandiera è un’opera pubblicata dallo scrittore Carlo Goldoni nel 1753. Goldoni diede il suo contributo grazie alla “Riforma del teatro” scrivendo per la prima volta le parti intere dei personaggi.
La locandiera è un’opera destinata alla rappresentazione teatrale,è composta di 3 atti ed è scritta interamente in italiano.
La protagonista è Mirandolina,donna molto intelligente e furba,ma allo stesso tempo graziosa e garbata,che gestisce una locanda di sua proprietà,ereditata dal padre.Retour ligne automatique
Sulla scena troviamo altri personaggi ognuno con un proprio ruolo. Il conte di Albafiorita e il Marchese di Forlipopoli,che cercano di conquistare la ragazza facendole regali.Retour ligne automatique
Il cavaliere di Ripafratta che odia le donne e Mirandolina cercherà di farle cambiare idea.
Due donne Deneira e Ortensia che sono una critica al teatro precedente alla riforma.Retour ligne automatique
Infine Fabrizio,cameriere della Locanda,ragazzo buono e umile che Mirandolina rispetta dal momento che il padre glielo aveva consigliato come sposo.
L’opera ha una vena ironica nei confronti dei diversi ceti sociali dell’epoca di Goldoni,ma allo stesso tempo vuole lasciare una morale che si ricollega all’ars amandi degli uomini,che devono mettersi in guardia dalla furbizia delle donne.