La luce naturale
- Autore: Marco Archetti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2023
Questo nuovo romanzo di Marco Archetti, intitolato La luce naturale (Mondadori, 2023), è veramente una gradita sorpresa in un momento in cui i libri italiani arrancano o fanno da apripista alla letteratura di genere, che non risente davvero di questa brutta congiuntura economica. E dove le spese superflue vengono tagliate, perché sembra essere il solo modo per andare avanti coi soldi che abbiamo, evitando quindi di comprare beni voluttuari come libri, biglietti per il cinema, tutto ciò che ci ricorda perché siamo così attaccati alla vita, ora che vogliono toglierci la curiosità di un altro punto di vista che non sia il nostro. Senza stare qui a scrivere di specifiche persone della politica o dell’economia, sia chiaro, dopotutto questa dovrebbe essere solo una recensione.
In questo romanzo di Marco Archetti non c’è una parola di troppo, niente sentimentalismi e una scrittura di grande qualità letteraria. In realtà l’inizio mette in campo la solita "disfunzionalità" delle famiglie, come si sa da Tolstoj, che le famiglie infelici sono “ciascuna infelice a modo suo”.
In esergo troviamo una citazione del grande François Mauriac:
...circondato da una famiglia in agguato, che attende il momento del bottino.
La storia comincia in modo bizzarro: la signora Elvira Costantini in Calore è stata malissimo ed è in punto di morte, motivo per cui è già stato chiamato il dottore.
La signora giace in una camera del solito albergo dove era ospite fissa, spesso accompagnata dalla figlia Tiziana. Siamo a Eraclea, non lontani da Venezia, sul Mare Adriatico, una città piena di turisti. L’albergo è pienissimo.
Tiziana chiama i due fratelli, Gabriele e Flavio Calore. Entrambi avevano altri piani, Flavio, attore, stava andando a Torino per proporre un nuovo modo di mettere in scena L’Iliade di Omero. Mentre Gabriele, che ha un debole per le donne dell’Est europeo nonostante gli abbiano sempre spillato i soldi fino all’ultimo centesimo, ha un lavoro temporaneo in una ditta che vende scaldabagni. Proprio in quei giorni, stava decidendo se soccombere ai debiti oppure prendere in considerazione la proposta di Ubaldo, ovvero rapire un uomo famosissimo per poche ore per poi chiedere un riscatto non esoso. Gabriele fa tanta tenerezza, convinto com’è che suo fratello Flavio gli voglia bene e lo stimi, mentre in realtà chi lo chiama sempre “il cretino” è proprio l’amato fratello.
Tra i tre Tiziana è quella che è stata, in questi anni, più vicina alla madre; è sposata con Dario, un uomo triste e solo, che aveva deciso di spartire la propria solitudine con quella della moglie. Peccato che Tiziana abbia scelto una via più semplice all’apparenza, ma in realtà terribile: essere infedele al marito, con chiunque, giovani e meno giovani, sposati, single. E il marito lo sa da anni, nonostante speri sempre che lei torni da lui, senza più giochi infernali, come i tradimenti, dove il primo passo è stato sempre quello di Tiziana, un atteggiamento che gli uomini trovano sconcio, avendo loro lo scettro della fugace avventura sessuale. Quindi non solo infedele la donna, ma anche trattata male, come un cencio, come una “cosa morta” che si rianima a piacimento.
Flavio sembra il più realizzato, ma vive di espedienti. Una volta il suo agente gli ha detto se poteva recitare in un centro commerciale e leggere anche qualche poesia. Flavio lo ha fatto e si è ritrovato attorniato da donne incinte che lo ascoltavano per educazione, usandolo come scusa per allontanarsi dalla folla dove si sentivano soffocare, e da gruppi di adolescenti che gli facevano il verso. Flavio è la prova evidente che il titolo famoso di un libro, ossia Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron, è solo un gioco di parole. O meglio il dolore è utile quando si è molto giovani, come nel bel libro di Cameron. Dopo è una tortura.
Elvira proprio non vuole morire, ma il proprietario dell’hotel non vuole assolutamente che si chiami una ambulanza. Come verrebbe visto dai clienti fedelissimi, che passeggiano con le infradito e fanno bagni di mare, in un’estate caldissima, un corpo moribondo nella stanza 236? Si penserebbe subito a una malattia batterica o a un nuovo virus.
Nel frattempo i tre fratelli si parlano e si scopre che tutti i soldi di Elvira sono spariti dalla banca. Sembra sia stata l’anziana signora a prelevare tutto; ma perché, per farne cosa?
Marco Archetti tratta i suoi personaggi con un pietas che una sua collega affine a lui nella costruzione di trame e dialoghi, la famosa scrittrice e drammaturga francese Yasmina Reza, non ha. Reza ha deciso scientemente di togliere qualsiasi appiglio alle famiglie di cui scrive, che infatti cadono come birilli. Mentre la famiglia Calore, nello spazio di lunghissime giornate, mostra comprensione e fugaci tenerezze uno per l’altra. Uno dei libri più convincenti dell’anno, da leggere assolutamente.
La luce naturale
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