La madre
- Autore: Maksim Gor’kij
- Categoria: Narrativa Straniera
In una lingua semplice ed efficace lo scrittore russo Maksim Gor’kij offre ne La madre una potente descrizione di Pelageja Nilvona Vlasova, una popolana russa, “sporca parassita”, come la insulta e vittimizza il marito Michael Vlasov.
Costui è un infelicissimo energumeno peloso, miglior fabbro delle officine in cui è sfruttato, dotato di temperamento intrattabile e forza bestiale, noncurante dell’autorità, detestato e temuto da tutti, attaccabrighe nelle pause in cui si ubriaca, che scarica le quotidiane insoddisfazioni derivanti dal duro lavoro e dalla miseria da contrastare, principalmente sulla moglie, capro espiatorio rassegnato. Lei, dal canto suo, vede barlumi di luce nel grigiore esistenziale solo grazie al portentoso figlio Pavel, tanto diverso dal padre ma da cui ha ereditato il coraggio e la fierezza, che cresce invece nella consapevolezza dell’ingiustizia subita dalla classe sociale a cui appartiene e nella ferma convinzione che i suoi simili debbano essere aiutati a porvi freno, a difendersene per salvaguardare i propri diritti, scoprendo la verità, alacremente tenuta nascosta dai datori di lavoro che ne sfruttano avidamente le energie.
Vlasova è assai diversa dalla madre egoista e gelosa di Paul Morel, il ben noto personaggio di “Figli e amanti” di David H. Lawrence anche dal punto di vista culturale, appartiene alla stessa classe sociale ed ha la statura morale, l’intuito, la generosità, la solidarietà della signora Joad, l’indimenticabile madre di Tom e Rose di “Furore”, romanzo di John Steinbeck.
Lei, pur consapevole dei pericoli che suo figlio corre con la sua attività propagandistica ai danni del padrone oppressore e tormentata dalla preoccupazione che ciò le causa, ha totale fiducia nel suo Pavel e, grazie all’amore generoso che nutre per lui, non lo ostacola mai; è priva di pregiudizi, capace di logici ragionamenti e di slanci che ne annullano i limiti derivanti dalla sua mancanza di istruzione e lo aiuta concretamente mettendosi a rischio.
E’ meravigliosa, incantata e stupita dalla cultura del figlio e dei suoi compagni che si riuniscono segretamente nella loro povera casa per studiare, discutere e pianificare la loro opera di sensibilizzazione della classe operaia e tentare collegamenti con quella di altri paesi meglio organizzati.
E’ il simbolo candido della classe operaia stupefatta, che prende coscienza inaspettatamente di avere un valore non inferiore a quello dei soliti più fortunati e spesso arroganti.
Magnifici i personaggi maschili e femminili che sostengono o contrastano Pavel, tutti molto ben delineati, così come le atmosfere intrise di fervido lavoro intellettuale, gli slanci, la capacità di accettare altruisticamente le vessazioni a cui sono sottoposti con perquisizioni domiciliari e arresti, conseguenza puntuale dell’alleanza del potere economico con quello istituzionale deviato.
Un bellissimo romanzo, appassionante ed altamente educativo e, proprio come “Furore”, capace di cambiare il cuore del lettore.
La madre
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