La mano (Adelphi 2021, titolo originale La main, traduzione di Simona Mambrini) di Georges Simenon (Liegi 1903-Losanna 1989), finito di scrivere nell’aprile del 1968 in Svizzera a Épalinges nel Canton Vaud, nel distretto di Losanna, apparve prima a puntate sulla “Revue des Deux Mondes”, poi fu pubblicato nello stesso anno in volume.
La trama de La mano
“Ero seduto sulla panchina, nel fienile”.
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Sabato 15 gennaio. Brentwood, Connecticut, USA.
Donald Dodd osservava la neve cadere provando a riflettere per ricordare i fatti recentemente accaduti, anche perché fino a poco prima era sbronzo. Adesso Donald rammentava tutto, come ci si ricorda di un sogno ricomponendone i brandelli. I Sanders, Ray e Mona, di ritorno da un viaggio in Canada, erano venuti a trascorrere un week-end a casa di Donald e Isabel. Ray era uno dei più cari amici di Donald, avevano studiato insieme legge a Yale e in seguito, entrambi sposati, hanno continuato a frequentarsi. Ray lavora in Madison Avenue, è socio di una delle più grosse agenzie pubblicitarie di New York. Durante una tormenta di neve, le due coppie uscite nonostante il maltempo, al ritorno durante il tragitto verso la casa dei Dodd la macchina di Donald si era bloccata, Ray era scomparso.
A tal proposito evocativa è la copertina del romanzo che ritrae un particolare di “Viaggiatore” (1992) di Alex Colville. Inghiottito dalla tempesta di neve. Una volta giunti a casa, Isabel e Mona avevano spedito Donald a cercare Ray, impresa a dir poco difficile con quella neve, ma Donald, impaurito dalla furia degli elementi, per giunta anche ubriaco, era restato al calduccio nel fienile, fumando una sigaretta dopo l’altra.
Le due donne non avevano compreso che si stava consumando un vero e proprio dramma. Mandando fuori allo sbaraglio Donald, mettevano in pericolo anche lui, oltre allo scomparso Ray. Ray, il più grande amico di Donald, o forse no, considerato che Donald nel fondo della sua anima era sempre stato invidioso del suo migliore amico, nato fortunato rispetto a lui.
“L’omissione di soccorso non è forse assimilabile a un omicidio?”.
La mano è un romanzo crudo, definito dallo stesso Simenon “crudele”, turbato da ciò che aveva scritto, mettendo a nudo il cuore nero di Donald Dodd, un uomo dalla personalità negativa, come del resto ce ne sono tanti in giro per il mondo. Ma Donald Dodd ha una peculiarità: è ossessionato dallo sguardo della consorte Isabel, la classica moglie che ascolta senza dire niente. Una moglie remissiva per eccellenza, che non protesta, guarda, osserva e giudica. In silenzio. Una vera e propria ossessione per Donald, ossessione che lo porta a un passo dalla follia, fino a compiere un gesto irreparabile. Ed è la stessa implacabile voce di Donald Dodd che lo racconta al lettore.
“E invece a tornarmi in mente è la mano, sul pavimento, accanto al mio materasso”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La mano: un romanzo di Georges Simenon tra le uscite di giugno
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