La manutenzione degli affetti
- Autore: Antonio Pascale
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
La manutenzione degli affetti è un bel libro con cui Antonio Pascale ha vinto numerosi premi. Lo scelsi anni fa per il titolo, non conoscendo l’autore, e in breve tempo mi sono appassionata a questo bravo scrittore napoletano.
La manutenzione degli affetti è una raccolta di racconti, sette la prima edizione, che narrano di donne e uomini, dei loro silenzi e dei loro intimi universi di ricordi e riflessioni. Storie private tratteggiate scavando nell’animo dei protagonisti, dal marito abbandonatosi alla noia, al neoassunto al Ministero che lontano da casa è in attesa di una vita migliore. Con una scrittura gradevole e comunicativa, pare che le parole vengano sussurrate, entriamo nelle storie, ci ridestiamo e viviamo l’amaro delle vicissitudini. Sembrano esser le nostre storie, la nostra vita descritta dal di fuori e del tutto coinvolgente. Una manutenzione necessaria e voluta negli affetti ormai rovinati, come quando ci adoperiamo per gli oggetti malridotti.
Nel primo racconto, che dà il titolo al libro, in una sera di maltempo fra lampi e tuoni un marito delinea la crisi del suo matrimonio. L’uomo parla in prima persona di sé e della moglie Rosaria e del significato della parola amare. La loro unione, per colpa della noia, sembra essere giunta alla fine. Con la luce dei lampi che illumina la casa egli è raccolto nei suoi ricordi, come i suoi figli raggomitolati nel suo letto. Con Rosaria quando erano giovani e felici, il loro amore fu immediato, forse voluto dal destino. Ma forse non erano predestinati, è la sua amara riflessione.
“Non andiamo subito in fondo alle cose, altrimenti scopriamo che ci hanno ingannato.”
I lampi hanno illuminato le stanze, sembrano trasparenti, ma la luce dura un attimo, un solo attimo e il buio è tornato ad allontanare i suoi pensieri.
La controra si svolge, invece, nel tempo: un bambino viene mandato nel cortile dal padre nella controra per non farlo assistere ai continui litigi con la madre. Quel bambino ormai adulto ricorda quegli anni segnati della sua giovinezza. E’ tornato ad abitare nella casa dei genitori, una casa ancor più silenziosa, ma ha imparato a sopportare il silenzio, e poi i rumori, oggi, sono i suoi rumori.
“.. solo monologhi che si sovrapponevano in bisticci, e che, se pure erano acuti, lancinanti, e mi costringevano a coprirmi le orecchie, alla fine erano sempre meglio del silenzio, quello che sarebbe venuto dopo. In quel silenzio di tomba rimasero solo i rumori di spostamento che avevano toni differenti e poi mano a mano, nei mesi, negli anni, assolsero la funzione di delimitare il territorio. Fu così che cominciai a frequentare la controra per tutta l’estate perché i miei presero a litigare ogni giorno, e così dopo pranzo mio padre mi ordinava di scendere in cortile.”
In Spettabile Ministero, gli ascensori sono sempre guasti, alcuni da anni. Ciò spinge il protagonista, giovane neoassunto, ad una riflessione, dividere i ministeriali in tre gruppi:
quelli che dicono: ma perché non salite a piedi? Quelli che insistono caparbiamente: è un nostro diritto lottare per avere un ascensore decente. E quelli che usano il terzo ascensore. Basta salire la modesta rampa di scale e girare a sinistra, dopo qualche decina di metri di corridoio, c’è il terzo ascensore. C’è ma è come se non ci fosse. Il terzo ascensore è la vera anima del Ministero, lì c’è tutta la resistente filigrana del potere ministeriale.
Lui è uno dei tanti della folta schiera dei neoassunti, la maggior parte provenienti dal Sud: hanno lasciato le loro grandi case con i gerani ai balconi per andare ad abitare, in gruppo, in un appartamento sulla Prenestina e ogni mattina tram dopo tram si recano al lavoro. La vita nella distante periferia della grande città lo rende fragile e vulnerabile anche nei rapporti sentimentali.
Antonio Pascale è giornalista e scrittore. Collabora a Repubblica e al Mattino. Ha pubblicato diversi libri fra i quali "Democrazia: cosa può fare uno scrittore “ è stato segnalato da Alessandro Baricco come uno dei cinquanta libri più importanti degli ultimi dieci anni.
La manutenzione degli affetti
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