La meraviglia della vita
- Autore: Michael Kempfmüller
- Genere: Storie vere
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2013
Nell’estate del 1923, Franz Kafka giunge a Müritz, stazione balneare sul Baltico, dove lo scrittore è atteso dalla sorella Elli che ha affittato un appartamento per le vacanze nella località termale. Il Dottore, come viene chiamato nella casa, è sempre più magro, sempre più insonne perché sempre più minato dalla tubercolosi polmonare e passa le notti scrivendo. Franz ha trascorso gran parte dell’inverno a letto, perché la febbre non gli ha mai dato tregua. L’uomo non si aspetta granché da questo soggiorno in questa casa che si chiama “Alla salute”, che ha balconi, verande, logge “proprio davanti al bosco e con una splendida vista sul mare”.
A Müritz fa caldo, il mare è piatto e argenteo sotto la luce del sole, è piacevole ascoltare voci gioiose che provengono dalla vicina abitazione, che ospita una colonia per bambini ebraici di Berlino. Una mattina, simile a un’altra, Franz nota una ragazza, quello di Kafka per la giovane è solo uno sguardo fugace, niente di più. Ma quando lo scrittore rivede la donna seduta al tavolo della cucina della colonia, qualcosa è già cambiato: “da quando ti conosco, sono un uomo diverso”. La venticinquenne Dora Diamant che proviene dall’Est, molto giovane, ebrea, senza radici, è già entrata nel cuore e nell’anima dello scrittore boemo, nato in una famiglia ebraica ashkenazita di madrelingua tedesca.
“Tutto era addormentato, tutto era in attesa di te, ti conoscevo, ma purtroppo non sapevo dove trovarti”.
Dora Diamant sarebbe stato l’ultimo amore di Franz Kafka (Praga 1883 – Kierling 1924), una delle figure più eminenti della letteratura del XX Secolo, entrambi uniti dal fatto che avevano trascorso buona parte della loro vita ad attendere senza più credere che sarebbe arrivato ancora qualcuno. Invece “improvvisamente è arrivato proprio questo”.
L’autore tedesco Kumpfmüller, giornalista freelance che ha già pubblicato in patria due volumi, con questa biografia romanzata (“La meraviglia della vita”, Neri Pozza, 2013) rievoca la passione tra due esseri umani che vivono come sotto una campana di vetro, giacché “la felicità è tanto maggiore quanto sta nelle piccole cose”, indifferenti a quello che succede fuori in una Berlino capitale di una nazione sconfitta al termine della Grande Guerra tra disordini rivoluzionari, antisemitismo e crisi economica.
Eros e Thanatos, Amore e Morte si rincorrono tra le pagine di questo libro: Franz sa che gli resta poco da vivere e che non avrà mai figli propri, perché finora non era mai riuscito a trovare la donna giusta, Dora ha sentito subito che Kafka la desiderava e che accoglieva il proprio desiderio non volendo nessun altro che lei. Nell’estate del 1924 (lo scrittore boemo era morto il 3 giugno), Dora Diamant portò con sé a Berlino venti quaderni di appunti e trentacinque lettere di Kafka. Questo materiale prezioso venne confiscato dalla Gestapo nell’agosto del 1933 durante una perquisizione nella casa della Diamant e da allora non è stato più ritrovato.
“Una parte di me è qui al tavolo, l’altra nella tua nuova stanza, che immagino luminosa e ampia e in cui il sole splende quasi ininterrotto... anche questa lettera volerà via, con un miliardo di baci, tua Dora”.
“Si può ritenere che la meraviglia della vita sia sempre a disposizione di ognuno in tutta la sua pienezza, anche se essa rimane nascosta, profonda, invisibile, decisamente lontana. Tuttavia c’è, e non è né ostile e né ribelle. Se la si chiama con la parola giusta, con il suo giusto nome, essa arriva. Questa è l’essenza dell’incantesimo, che non crea, bensì chiama”. Franz Kafka, Diari (1921)
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