La misura della felicità
- Autore: Gabrielle Zevin
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2014
Come si fa a misurare la felicità? Da ciò che di estremamente prezioso si possiede, o dalle piccole cose che riempiono la nostra vita ogni giorno? Dalla “quantità” di amore che riceviamo, dagli affetti? E quando questi affetti si perdono per sempre, è possibile pensare, o solo sperare, di essere nuovamente felici?
Sarebbe possibile, ad esempio, trovare la felicità in una libreria come Island Book "55 metri quadrati di spazio vendita. Nessun impiegato a tempo pieno, a parte il proprietario. Reparto bambini molto piccolo. Presenza online ancora embrionale e scarsa integrazione nella comunità. I titoli in assortimento rivelano attenzione alla narrativa di qualità, il che è positivo per noi. I gusti di Fikry sono tuttavia molto precisi e, senza Nic, non si può contare su di lui per dare consigli ai clienti. Per sua fortuna, Island Books è l’unica libreria in città"?
A dare una risposta a questi e ad altri interrogativi è l’autrice e sceneggiatrice statunitense Gabrielle Zevin, nel suo nuovo romanzo, "La misura della felicità" (Sottotitolo: Come una bambina insegnò a un libraio ad amare i libri), pubblicato a Giugno 2014 dalla casa editrice Nord.
Certo, la vita di AJ Fikry ha preso una piega davvero brutta: sua moglie è morta in un incidente stradale e la libreria che gestivano, anche a causa del suo carattere scontroso verso i clienti, non vende più come prima. AJ si isola sempre più e cerca di affogare nell’alcol i propri problemi: a poco valgono i tentativi della cognata Ismay di strapparlo a questa vita di isolamento che lo sta portando a un lento suicidio, o il sincero affetto dimostrato da Lambiase, il funzionario di polizia con cui ha avuto a che fare sia dopo l’incidente della moglie, sia per altre questioni che scombinano la sua già intricata esistenza. Infatti, dopo una sbornia, AJ scopre che una rarissima e preziosissima copia del Tamerlane – una prima edizione del libro di componimenti poetici che Edgar Allan Poe aveva pubblicato in soli cinquanta esemplari con lo pseudonimo di Un bostoniano – è stata rubata, e, poco tempo dopo, che Maya, una bambina di venticinque mesi, “molto intelligente, dolce ed eccezionalmente loquace”, viene abbandonata nel reparto dei libri per bambini di Island Book dalla madre che non può occuparsi di lei, ma vuole diventi una lettrice. La decisione di adottare Maya e i sentimenti per Amelia, la bella ed eccentrica agente della Knightley Press, che, nonostante l’atteggiamento ostile del libraio, in occasione del loro primo incontro, si ostina a prendere il traghetto per Alice Islan per proporre le cedole stagionali (e non solo), porteranno un nuovo, ma più positivo cambiamento nella vita di AJ.
Come altri dello stesso genere, "La misura della felicità" possiede il fascino garbato, ma intramontabile, dei libri che parlano di libri, di librai, di librerie e di gruppi di lettura: forse perché chi legge ha modo di immedesimarsi in uno dei personaggi, che l’autrice rende unici ed indimenticabili, oppure perché si tratta di luoghi “magici” di per sé…
Quella di Gabrielle Zevin è una fiaba moderna che racconta, con qualche colpo di scena e senza tuttavia dimenticare che esistono anche i momenti più tragici, di come a ciascuno di noi venga sempre data una seconda possibilità. Basta saperla riconoscere.
La misura della felicità
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