La moglie del becchino di Frédéric Dard

Frédéric Dard è considerato tra i più importanti esponenti del noir francese. Amico di Georges Simenon, ha una vasta produzione al suo attivo. Ha iniziato a pubblicare romanzi alla fine degli anni Quaranta del Novecento e i 175 volumi della serie del commissario Sanantonio sono stati uno dei più grandi successi editoriali francesi. La casa editrice Rizzoli, nella collana “Nero Rizzoli”, ha pubblicato lo scorso anno il libro intitolato Negli occhi di Marianne, e ora torna con un nuovo libro intitolato La moglie del becchino.

Il romanzo suddetto racconta la storia di Blaise Delange, un uomo parigino senza arte né parte, amante del bel vivere e delle belle donne, che da Parigi si trasferisce nella periferia in cerca di un lavoro. Potrebbe essercene uno che fa al caso suo in una fabbrica di caucciù, ma arriva troppo tardi. Il posto è già stato assegnato. Che fare? Girovagando un po’, si trova all’ufficio postale per fare una telefonata. Mentre sta attendendo nota la donna che sta parlando al telefono: una giovane donna bionda, dalle curve armoniose, ma vestita malamente. Blaise intuisce che la donna possiede un potenziale in quanto a fascino, ma lo nasconde volutamente. Perché? Nel frattempo si accorge che la cabina si è liberata, così Blaise trova abbandonato un portafoglio con dentro ottomila franchi, una fotografia di un bell’uomo giovane e prestante, e i documenti di identità della signora suddetta. Lei si chiama Germaine Castain, ed è la moglie di Achille Castain, il becchino del paese.
Blaise riflette un po’, vorrebbe tenersi almeno i soldi, ma poi, in un impeto di onestà che non gli appartiene, decide di restituire il tutto. Così si reca alla bottega del becchino dove fa la conoscenza di entrambi i coniugi. Achille è un uomo vecchio, dall’aspetto trasandato, un viso dal colorito giallognolo e brutto. Come mai i due si sono sposati? Che segreti nascondono? E chi era l’uomo a cui la bella Germaine stava telefonando?
Intanto Achille accoglie il giovane uomo, e apprendendo che sta cercando lavoro, gliene offre prontamente uno. Per Blaise è l’occasione che cercava. Così forse potrà stare alla bella innamorata. Ma non sempre le cose vanno come si pensa, e il destino interviene scompigliando i giochi.
Che accadrà? La coppia così mal assortita che segreti nasconde? Come sarà, inevitabilmente, coinvolto il bel Blaise?

Un noir d’autore, che si legge tutto di un fiato. Le atmosfere sono quelle alla Simenon, coincidenti in ogni loro caratteristica. C’è la provincia sonnolenta e placida, che nasconde segreti, intrallazzi, amori veri o presunti; l’amore folle che non fa ragionare sugli eventi, avvelenamenti e morti tragiche e misteriose.
Insomma gli ingredienti per affascinare il lettore ci sono tutti. Così:

“E allora in quest’atmosfera plumbea accesa di ossessioni, in un nervoso crescendo di tensione, le gelosie incrociate e l’amour fou non lasceranno scampo.”

Una particolare attenzione va rivolta ai personaggi, dal netto sapore simenoniano, e alla loro psicologia intrinseca. Sono uomini e donne che amano, che intrallazzano, che nascondono segreti e sentimenti in un crescendo di tensione che coinvolge il lettore in un gioco al massacro. Sono caratterizzati bene, e nascondono altrettanto bene la loro vera natura. A partire dalla protagonista, la bella Germaine, donna triste e bellissima, costretta a sposare un uomo brutto e violento, molto più vecchio di lei, innamorata da sempre di un altro uomo, giovane e bello, ma privo di sostanza e di denaro.
Lei vivrà per sempre in preda alla malinconia e al vecchio ricordo di ciò che non è più, oppure deciderà di dare una svolta alla propria vita?
E lei è proprio così o in lei si nasconde, bene e nascosta, un’altra natura? Alla lettura la risposta.

Una lettura che travolge il lettore, curioso e preda di una storia ricca di colpi di scena, adatta per gli amanti del genere noir, dove tutto appare diverso da quello che è, e la verità è sempre mutevole e differente con proseguo della narrazione. Per chi ha amato le atmosfere parigine e della provincia così ben descritte da Simenon, questo libro è veramente una chicca letteraria. Per gli altri è pur sempre un ottimo noir, di grande spessore narrativo intessuto anche di una certa ironia, che si fa ancor più apprezzare.