La Mole Antonelliana a Torino è di per sé un luogo intriso di magia ed emozioni. Merito della sua storia e della forma pionieristica con lo sviluppo verticale che a fine 800 ne ha fatto un unicum in una città che ha fama di grande rigore architettonico. Nata come Sinagoga, è diventata per volontà dei torinesi un museo nazionale dedicato alla settima arte.
A partire dal 10 maggio fino all’11 settembre 2023 potenzierà l’incanto grazie ad una mostra intitolata Stefano Bessoni. La Mole delle meraviglie che promette di trasformare il piano zero dell’edificio in una wunderkammer, una camera delle meraviglie, fantasiosa e perturbante.
I presupposti ci sono tutti, scopriamo di più.
La mole delle meraviglie: un viaggio tra burattini e illustrazioni
Burattini, illustrazioni, filmati, reperti: sono gli elementi del microcosmo fantastico che popolerà le sale della Mole. 150 opere animeranno lo spazio e solleticheranno la fantasia dei visitatori. Alcune provengono dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema, molte dall’archivio privato di Stefano Bessoni.
Regista, illustratore, animatore e cerimoniere d’eccezione di un viaggio che va dalle fiabe al mondo della scienza, dalle illustrazioni alla fabbricazione di burattini, fino all’amore per il cinema. Ad affiancarlo ci saranno compagni di viaggio speciali, tutti accomunati dalla passione per la catalogazione, che sia di oggetti o idee: Alessandro Antonelli, Charles Darwin, Cesare Lombroso o il regista Peter Greenway. E su tutti una donna, Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo.
Maria Adriana Prolo e il sogno del cinema in un libro illustrato
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In un gioco di specchi e rimandi tra le passioni, la mostra ripercorre le tracce della fondatrice del Museo Maria Adriana Prolo. Ci sono la fascinazione per gli oggetti e per il collezionismo, ma anche e soprattutto l’amore per il cinema. La sua vita dedicata a raccogliere e salvare reperti e oggetti dal passare del tempo e dall’indifferenza degli uomini diventa libro: la mostra può contare su un catalogo davvero speciale. Si tratta di un albo illustrato che, realizzato nel 2023 da Logos Edizioni, unisce testo e immagini, replicando la suggestione del cinema muto e racconta di un sogno talmente ostinato da diventare destino.
Quello di Maria Adriana, la signorina del cinematografo, che immagina e poi realizza un museo per i suoi tesori spesso riscattati sulle bancarelle del mercato dell’usato cittadino mentre sullo sfondo la Mole sorveglia ogni suo passo, perché come si legge nella presentazione:
È risaputo che ogni edificio ha un’anima e la Mole sapeva che un giorno la sua storia si sarebbe intrecciata con quella della ragazza
Chi è Stefano Bessoni, il disegnatore ribelle che fa nascere le storie
Stefano Bessoni costruisce burattini e alleva coleotteri in omaggio a una mai sopita passione per l’entomologia.
È un illustratore dal tratto fantasioso e coinvolgente: per Logos Edizioni ha realizzato numerosi albi, tra cui quelli dedicati a Pinocchio, Darwin, Cesare Lombroso. Ma è anche regista cinematografico e animatore stop-motion. Ha all’attivo film, installazioni video, performance e documentari premiati in occasione di festival nazionali e internazionali. È coordinatore e docente del corso triennale di illustrazione e animazione presso la Scuola di Design, Moda, Arti visive e Comunicazione IED di Roma, docente allo IED di Milano, alla Scuola di Illustrazione Ars in Fabula di Macerata e alla Scuola Holden di Torino.
Di sé racconta, in un’efficace spiegazione del percorso creativo che può essere guida per la mostra torinese:
Comunque credo che sia naturale, a un certo punto gli sgorbi che disegno si ribellano e vogliono muoversi, il personaggio su un foglio vuole parlare con quello del foglio vicino e così nascono le storie.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “La mole delle meraviglie di Stefano Bessoni”: dalla mostra al libro illustrato
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