La montagna di sale
- Autore: Peter Handke
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2011
Un mondo alle soglie del fantastico serve da scenografia a Peter Handke per metter in scena un racconto un po’ amaro sull’umanità dei nostri giorni. Lo scrittore sceglie una rappresentazione che è a cavallo tra sogno e favola ed anche il modo di scrivere è in qualche modo legato a un mondo onirico. Dalle prime battute si ha subito la sensazione di essere catapultati in un sogno, con descrizioni fatte per immagini, scene inaccessibili e situazioni non proprio lineari. Un modo di scrivere proprio della lirica forse (che meglio si addice a descrivere i sogni in quanto molto più vicini ai sentimenti e alle sensazioni) trasportato alla narrativa. E come nella lirica classica, la narrazione sembra quasi accompagnata da un sottofondo musicale, un accompagnamento che l’autore stesso mette in evidenza esplicitamente in alcuni passaggi. Niente frasi sequenziali, ma quasi versi incastonati in uno schema che non è quello solito della poesia bensì quello del romanzo, ma che conservano quel senso di musicalità. Ne viene fuori un’originale opera che può lasciare spiazzati all’inizio ma che poi piace e si dimostra accattivante. Giusto come esempio:
Sul pullman in viaggio. Lei. Al suo fianco la donna con l’anello perso e ritrovato.
Per quanto riguarda la trama del romanzo, una cantante lirica torna nel suo paese d’infanzia per dare compimento a quello “che è stato detto”. Passeggiando per le viuzze del paese si accorge, però, che questo è molto diverso da come se lo ricordava e soprattutto che non ci sono bambini (l’ultimo è scomparso da poco). Ha così inizio un percorso interiore che la porterà a scandagliare la sua esistenza per trovare le risposte di cui ha bisogno, per poi buttarsi nella ricerca del bambino perduto, grazie alla sua “naturale” capacità di trovare quello che cerca.
Non fissare il punto dove pensi che qualcosa sia andato perduto […] Non guardare da fermo, ma in movimento, camminando.
Immagini da favola triste e un po’ cupa. La protagonista arriva di notte e per ampi tratti il romanzo si svolge di notte o al buio.
Mettersi in cammino di notte significa mettersi in cammino da soli. Tutto quello che c’è da sapere lo si scopre di notte. Tutto quello che c’è da sapere lo si scopre da soli.
“La montagna di sale” è un bel romanzo che in modo elegante vuole metterci in guardia sulla vacuità del mondo d’oggi, contrapponendo l’innocenza perduta (i bambini appunto) con la corruzione, oramai senza vergogna, rappresentata dai vecchi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La montagna di sale
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