La morte ti presenta il conto di Laura Veroni

Laura Veroni, creatrice del personaggio del magistrato Elena Macchi ne I delitti di Varese, torna ora con un nuovo libro intitolato La morte ti presenta il conto, edito da Fratelli Frilli (2021).

La morte è, sicuramente, il fantasma che aleggia prepotente lungo tutta la narrazione. È la morte annunciata, ma fisica e dolorosa, della madre del pm Elena Macchi. È la morte che colpisce Enea Maggi, dopo lunga tortura:

“Un uomo giaceva legato su una sedia, mani e caviglie immobilizzate con dei blocca cavi, un sacchetto di cellophane sulla testa, fissato con del nastro adesivo intorno al collo. Attraverso la plastica trasparente se ne poteva vedere il volto: gli occhi erano sbarrati, in un’espressione mista di terrore e di dolore, la bocca spalancata, come fosse stata ancora in cerca di ossigeno o di lanciare un ultimo spaventoso grido, la pelle bluastra. La mano sinistra presentava amputazioni delle falangi al dito mignolo e anulare.”

A cui segue l’omicidio del commercialista Renato Balivo. Queste morti hanno forse un filo comune? Chi sono le due vittime? Elena Macchi e il suo pool iniziano una vera e propria indagine, che sulle prime sembra non avere sbocco alcuno, che, poi, piano piano, evolve e si tramuta. Indagine che per la bella giudice sarà complicata e dolorosa, in primis per il caldo atroce di quell’estate che pare non finire mai, e poi a causa delle condizioni di salute della madre che vanno sempre più peggiorando, che le tolgono lucidità e asserzione. Riuscirà a risolvere il mistero?

Un giallo classico, le cui indagini sono portate avanti dal pm incaricato. Una trama fitta e ben costruita, personaggi abilmente descritti con minuzia di particolari, e uno stile accattivante e preciso sono le caratteristiche principali di un romanzo molto bello. E su tutto la morte, la donna nera con l’accetta che non fa sconti a nessuno, che riporta indietro, senza guardare nulla. E così:

“Mentre le lacrime le scorrevano lungo le guance, vide un vecchio ricurvo su se stesso, il volto segnato dalla vita, l’espressione di chi ormai si è arreso. Vide una donna con la testa posata sul cuscino, il volto terreo, gli occhi privi di vita, la bocca semi aperta, incapace ormai di sussurrare parole di conforto. Vide due ragazzine che, sorridenti, la salutavano prima di sparire tra la vegetazione.”

L’ultimo saluto, quello definitivo. E poi il nulla.
Buona lettura.