La nemica
- Autore: Brunella Schisa
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2017
Ho insegnato per anni storia in una scuola superiore e mi sono convinta che le migliori lezioni fossero l’indicazione di letture appropriate. Il romanzo storico di Brunella Schisa, “La nemica”, pubblicato da Neri Pozza, sarebbe uno strumento formidabile da suggerire agli insegnanti, per il rigore della ricostruzione storica, per il metodo con cui le questioni sono affrontate in modo critico ma soprattutto per la piacevolezza della lettura: la storia dell’affaire del collier della regina Maria Antonietta, mai del tutto completamente chiarito dopo oltre due secoli, viene raccontata dall’autrice in forma di romanzo, con moltissimi personaggi storici ma anche con l’espediente narrativo di creare un protagonista frutto di invenzione, ma assolutamente credibile, il giovane giornalista Marcel de la Tache, la cui vicenda ci permette di seguire dall’interno le rocambolesche e tragiche avventure della donna che riuscì a beffare l’intera corte francese alla vigilia della Rivoluzione.
Siamo nel 1786 a Parigi, presso la Cour de Mai, e il giovane Marcel che si sta avviando alla sede della Gazette, il giornale dello zio per cui lavora, sente un grido straziante e si trova di fronte ad uno spettacolo atroce: sul patibolo eretto a pochi passi il boia parigino Sanson, che diverrà una figura tragica negli anni successivi, è in attesa di marchiare a fuoco una donna urlante, scarmigliata, lacera, ma dotata di una forza sovrumana che sembra quasi aver ragione dei birri che la tengono prigioniera. Jeanne de la Motte, sedicente contessa di Valois, entra in scena nel romanzo con tutta la forza del suo carattere e la consapevolezza di giocare il tutto per tutto. È stata infatti condannata alla marchiatura e alla prigione a vita nella Salpetrière, dove viene trascinata quasi morente, per aver rubato e rivenduto le pietre preziosissime, centinaia di diamanti, estorcendo al potente cardinale di Rohan, attraverso un ricatto, l’autorizzazione della regina Maria Antonietta ad acquistare il gioiello per suo conto. La serie di invenzioni, di falsità, di raggiri che vengono raccontati nel lungo romanzo, messi in atto dalla diabolica e affascinante Jeanne, capace di ammaliare e sedurre gli uomini che attraversano il suo cammino, l’odio implacabile per Maria Antonietta, il disprezzo per il marito, opportunista ed egocentrico, la tenerezza interessata nei confronti dell’ingenuo Marcel, impietosito dell’ingiustizia di veder trattare una donna come una bestia e destinato a cadere nella rete delle sue menzogne, sono i temi che attraversano “La nemica”.
Al di là della vicenda, pur benissimo ricostruita, della famosa collana, il pregio maggiore del romanzo sta però nell’affresco a tutto tondo delle vicende politiche ed economiche che porteranno allo scoppio della Rivoluzione. La miseria, la corruzione, le ingiustizie, gli sprechi, vengono descritti attraverso pagine inedite ed efficaci: la vita di ottantamila donne, recluse nella Salpetrière, condannate ad una non vita, impazzite per il dolore, affamate, violente, corrotte, private dell’indispensabile, sembrano alludere ad una violenza che presto non avrà più freni.
Il racconto della presa della Bastiglia, la violenza incontenibile di una plebe esasperata, il valore simbolico dei gesti poi divenuti memorabili, vengono raccontati con crudo realismo. Il testimone Marcel, mite e spaventato, assiste alla decapitazione del governatore della fortezza con crescente disgusto, mentre più o meno nelle stesse ore l’uomo che avrebbe dovuto risanare l’ economia della Francia affacciata sul baratro, Alexandre de Calonne, già riparato a Londra
“nella sua casa di Hyde Park era riuscito a trasferire la sua collezione di Watteau, Rembrandt, Tiziano, Giorgione, nonché il suo chef e la sua sterminata equipe di cuochi e pasticceri”.
Le grandi contraddizioni che portarono la Francia agli orrori della fase più cruenta della Rivoluzione vengono spiegate ne “La nemica” attraverso le gesta di personaggi noti ma che qui vengono ritratti in modo approfondito: il generale La Fayette, prima idolo della folla e poi odiato, il banchiere ginevrino Necker, Honoré de Mirabeau, Cagliostro, Desmoulins, Talleyrand, il cardinale Rohan, soprannominato per scherno “La belle eminence” e soprattutto il re e la regina, seguiti con occhio attento da Brunella Schisa fino alla fuga a Varennes: ecco Luigi sempre più grasso, miope, vorace, pigro, inadeguato; Maria Antonietta decisa a proteggere i suoi figli e a mostrare al popolo minaccioso un attaccamento al Paese che non riuscirà a dimostrare; Madame Deficit non sarà capace di aiutare il re a resistere, troppo coinvolta in scandali veri o presunti che la vedono come una donna avida, corrotta, superficiale, circondata dalle aristocratiche Lamballe e Polignac, la cui amicizia le costerà letteralmente la testa.
La protagonista de “La nemica” resta comunque Jeanne, dai denti splendenti, dai capelli biondi, sensuale e fascinosa pur nelle sue avventure che la vedono al centro di una vita sfarzosa ma anche ridotta a risparmiare sulla legna per scaldarsi, evasa dalla Salpetrière come nei migliori romanzi di cappa e spada, in fuga verso l’Inghilterra travestita da cameriera, aiutata da mani potenti che non la vogliono più in Francia. Mémoir, lettere, libelli infamanti, giornali, documenti, agenti segreti: Brunella Schisa ricostruisce con precisione documentata i vari passaggi, non sempre noti, che attraverso una vicenda emblematica, la truffa del collier, portarono alla fine dell’Ancien Régime e alla costruzione di un mondo nuovo.
La nemica
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