La notte della cometa di Sebastiano Vassalli

Al romanzo La notte della cometa di Sebastiano Vassalli (edito per la prima volta nel 1984) si fa solitamente risalire la cosiddetta “svolta” nella carriera letteraria dello scrittore novarese verso il romanzo storico.
Si tratta in realtà, se proprio volessimo inserire quest’opera in una categoria, di un romanzo biografico attraverso il quale si disegna la vita del poeta Dino Campana (1885-1932) contestualizzandola perfettamente nella sua epoca.
Vassalli ha impiegato quattordici anni per portare a termine questo romanzo dopo un lavoro intenso di ricerca delle fonti alle quali attingere, di varia natura, difficili da trovare, sparse in molti luoghi e persino inesistenti per la conoscenza di certi dettagli.

“A Marradi nel 1905 Dino non è ancora ufficialmente lo scemo del paese ma si sta avviando a diventarlo, grazie all’apporto disinteressato di una quantità di persone.”

Ne viene fuori una ricostruzione minuziosa che riesce persino a colmare alcuni vuoti biografici preesistenti. Il libro è scandito da brevi capitoli che ripercorrono la vita intera dell’uomo e del poeta, in un modo tale da far apparire inattuale o quanto meno non più praticabile l’immagine stereotipata del poeta tutto genio e sregolatezza, del poeta matto che si era stabilizzata nella memoria collettiva.
Si scopre invece l’uomo con i suoi problemi esistenziali, le sue malattie, speranze, insicurezze, i suoi tentativi di emergere e trovare la sua strada, la vita difficilissima e a volte ai limiti estremi.

“Entriamo con Dino nel manicomio di Imola. Assistiamo alla conta degli oggetti, alla rasatura del cranio, alla disinfezione generale, alla vestizione con una ridicola divisa di lanetta marrone, larga e corta.”

Ricostruire la vicenda terrena di Campana consente allo stesso tempo allo scrittore di affrontare molti temi che sono direttamente collegati al poeta, ma che servono per dipingere l’Italia dell’inizio del ‘900: la vita nella provincia sempre uguale a se stessa, la famiglia borghese e bigotta, il ruolo del “diverso” nella società, il manicomio, le riviste, l’Avanguardia, i circoli culturali, il ruolo di Giosuè Carducci, Giovanni Papini, Ardengo Soffici con i quali Campana ha avuto contatti diretti proponendo i suoi Canti Orfici.

“Ad ogni passaggio corrisponde il passaggio di un poeta non particolarmente grande, né famoso, né tenuto in seria considerazione.”

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Sono tutti temi che hanno profondamente influenzato l’esistenza di Dino Campana e per i quali Vassalli ha il merito di averli ricordati e collegati.
Una divagazione poetica anche da parte dello scrittore, infine, con il riferimento alla Cometa di Halley, visibile dalla Terra ogni 76 anni.