La parola magica di Paolo Borzacchiello

Paolo Borzacchiello è un docente di comunicazione e Pnl. Da oltre quindici anni si occupa di studio e divulgazione di ciò che riguarda le interazioni umane e il linguaggio. È il co-creatore di HCE, Human Connections Engineering, la disciplina che studia le interazioni umane. Ogni anno forma migliaia di persone in aula e segue la formazione di aziende, imprenditori e manager in tutto il mondo. Ha scritto e scrive per diverse testate giornalistiche, tra cui “Il Sole 24 Ore” e con Mondadori il ciclo di romanzi La parola magica, Il Super Senso e La quinta essenza, i saggi Basta dirlo, Forse sei già felice e non lo sai e Chiedi bene e ti sarà dato.

La parola magica (Mondadori, 2019) vuole essere un manuale divertente per gli studenti che seguono i suoi corsi. Il protagonista, alter ego dell’autore, è un mental coach che viene incaricato da Dio ad aiutarlo a prendere una decisione fatale: se sterminare l’intera razza umana, perché troppo viziosa, cattiva e depravata oppure concederle un’ultima possibilità di salvezza.

È in perenne dubbio se si tratti davvero di Dio e della sua cerchia di accoliti, tra cui gli arcangeli, Lucifero e l’angelo sterminatore, perché si tratta di personaggi surreali e dalle caratteristiche diverse da quelle descritte nella bibbia, quasi da fumetto.

La storia è un pretesto per ragionare su come avere padronanza di sé, capire gli altri, come pensano, come potranno agire, come poterli convincere mediante la Pnl e potersi quindi destreggiare in un confronto senza sentirsi inferiori, bensì avendo autoconsapevolezza dei propri mezzi e saper controbattere efficacemente agli interlocutori.
La parola magica è quella che ci diciamo all’occorrenza, quando ci sentiamo in difficoltà, come se fosse un amuleto, una pozione magica, per darci forza e sostegno, quando ci sentiamo vacillare.

Questi episodi sono anche un modo per fare un’autoanalisi sulla sua vita, sulle sue debolezze e insicurezze che ogni tanto riemergono e che lui cerca di nascondere o limare e sul suo rapporto con la figlia adolescente, vispa e che non cade nelle sue trappole investigative che lei conosce bene.

Attraverso i discorsi di Dio, è possibile riflettere sul senso della vita, l’uomo e la religione, ma puramente sulla base delle opinioni personali dell’autore che mette anche in bocca ai protagonisti, non suffragate da fonti e dati teologici.

Vengono, inoltre, illustrati concetti ed esercizi di per sé utili, sul vivere il momento, gestire le proprie emozioni e non farsi sopraffare, oppure scacciare i pensieri negativi e pensare solo a quelli positivi. Ma sembra un po’ troppo facile nel libro e difficile da applicare ai casi concreti della vita quotidiana, per la quale potrebbe essere utile rivolgersi a un professionista che ti segua personalmente. È quindi più un’introduzione alla nozione della Pnl, per coloro che vogliono cominciare a farsi un’idea ed eventualmente approfondire.