La passeggiata di Federico Moccia

Quante volte avremmo voluto ritornare indietro nel tempo? Prima ancora di Robert Zemeckis e il suo Ritorno Al Futuro…
Soltanto per poco, un giorno, un’ora, per salutare un amico che non c’è più, per rivivere il nostro primo bacio, per cambiare una decisione, magari per cenare con una celebrità o, come Federico Moccia ci racconterà, per vedere una persona che se n’è andata così, all’improvviso, davvero troppo in fretta…

E’ presto. E’ solo. Su una spiaggia. I gabbiani volano alti nel cielo. Il mare infrange le sue onde sul bagnasciuga. Quanto vorrebbe che una persona fosse lì, in quel momento, con lui, su quella spiaggia dove ha conosciuto l’amore. Ma non è una lei, che desidera: è suo padre, che l’ha appena lasciato. E gli vengono in mente parole, frasi, che non gli ha mai detto, che non gli era mai nemmeno venuto in mente di dirgli. Si volta e suo padre, ora, è lì e cominciano a passeggiare.
E ripercorrono ricordi, pensieri, emozioni. Sa che tutto questo non durerà, sa che non può durare, ma ama lo stesso quei momenti. E ora non ha più rimpianti, non avrà più rimpianti, perché sa che non sarà mai solo.

Federico Moccia abbandona le storie d’amore alle quali ci ha abituato e ce ne regala una altrettanto struggente: la storia di un amore tra padre e figlio. Nessun bacio, nessuna scena d’amore, nessuna prima volta, ma l’amore di un padre per il proprio figlio. Il voler insegnare, metterlo sulla buona strada, donargli quell’esperienza per non fargli commettere sbagli. Il semplice parlare, magari del gran premio della domenica prima. Questo è amore. E questa è una delle più grandi storie d’amore che abbia mai raccontato.