La pedina
- Autore: Mario Pacifici
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Gallucci
- Anno di pubblicazione: 2023
La pedina (Gallucci, 2023), romanzo d’esordio di Mario Pacifici avvicinatosi alla scrittura nel 2008 vincendo il concorso indetto dal Festival della Letteratura Ebraica con un racconto sulle leggi razziali, è liberamente ispirato al caso Mortara al centro del film Rapito di Marco Bellocchio.
Una pedina, nessun’altra cosa se non una pedina, vittima innocente di una questione religiosa, che si trasforma in gioco politico. Nel 1858, a Bologna, il bambino ebreo Edgardo Mortara di sette anni, viene tolto a forza dalla sua famiglia, prelevato dallo Stato Pontificio per volere di Pio IX per essere cresciuto come cattolico. Il piccolo era stato segretamente battezzato quando aveva solo sei mesi, e per le rigide regole della legge papale il sacramento ricevuto dal neonato gli imponeva una educazione cattolica. Trasferito da Bologna a Roma, il bambino sarà allevato secondo i precetti cristiani sotto la custodia di Papa Pio IX.
Quanti casi simili vi sono stati nella Storia? Innumerevoli, ma la vicenda che riguarda il piccolo Edgardo è stata la più eclatante, perché i suoi genitori hanno fatto del tutto per riaverlo ma invano. La battaglia dei coniugi Mortara, supportati dalla comunità ebraica assunse ben presto una dimensione politica. Il caso, infatti, accese un enorme dibattito in Italia, in Europa e anche negli Stati Uniti. Si mobilitarono scrittori, giornalisti e politici. Anche le diplomazie si mossero con pressanti richieste indirizzate al Papa Giovanni Maria Mastai-Ferretti, l’ultimo Papa Re. La risposta di Pio IX fu lapidaria:
“Non possumus!”.
Il caso del piccolo Edgardo fu l’ultimo dei rapimenti provocati da battesimi impartiti contro o all’insaputa della volontà dei genitori. Forse Pio IX, all’interno delle Mura Lateranensi non se ne accorgeva ma il mondo stava per cambiare. Nel 1870 con la breccia di Porta Pia, che sanciva la conquista di Roma da parte del Regno d’Italia, finiva il potere temporale dei papi.
Prima del caso Mortara, erano stati tanti i bambini ebrei strappati alle famiglie per essere convertiti al cristianesimo. A questi bambini l’autore, che descrive molto bene le luci e le ombre della Roma papalina e i primi sussulti risorgimentali, dedica il presente romanzo, che prende le mosse da un simile rapimento, giacché David Pontecorvo, il bambino protagonista del volume, al pari di Edgardo Mortara, è anche lui una pedina.
“Possa lo Spirito Santo illuminarvi”. Roma 1827.
All’interno del Ghetto era imminente una tragedia. Un ragazzino sarebbe stato rapito dalla Chiesa, che lo avrebbe sottratto alla sua famiglia.
La storia del Ghetto di Roma era piena di episodi simili e il pretesto era sempre lo stesso. Un bambino ebreo veniva segretamente battezzato da una balia, da una serva o da un qualsiasi estraneo e dal quel momento, per il diritto canonico, diveniva cattolico a tutti gli effetti. Non contava che il battesimo fosse stato impartito senza alcun concorso di volontà da parte dei familiari, né che a impartirlo fossero state persone ignoranti, estranee a ogni pratica religiosa. Ciò che il codice prendeva in considerazione era solo il gesto liturgico dell’acqua sul capo del bimbo, accompagnato dalla corretta enunciazione della formula.
La conseguenza era che, per chi guardasse le cose secondo la logica del codice ecclesiastico, un bambino cattolico viveva nel seno di una famiglia ebrea, per sua natura incapace di fornire al piccolo un’educazione cristiana. Il bambino veniva preso dal braccio secolare e condotto nella Casa dei Catecumeni, per essere educato alla religione cattolica.
“Da quel momento, per i suoi cari, era perduto”.
Mai più nessun contatto fra il neoconvertito e i suoi familiari, anche perché veniva instillata nel giovane neofita la repulsione nei confronti del popolo ebreo, deicida.
“e l’avversione nei confronti di una famiglia condannata dal destino a vivere nel peccato e nella perdizione.
La pedina
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