La pista di sabbia
- Autore: Andrea Camilleri
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2007
L’incipit de "La pista di sabbia" (Palermo, Sellerio 2007) immerge il lettore in un’atmosfera decisamente visionaria. Tra il sonno che egli voleva prolungare e il respiro tranquillo della risacca di quella mattina, a Montalbano torna in mente il sogno di cui, in maniera sparpagliata, rievoca ora alcune immagini. Resta tanticchia a letto e prova a metterle in sequenza. Gli sta accanto una donna dal volto di Livia, ma il corpo è così grosso da farla camminare a fatica. La voce, sgraziata e troppo acuta, non è di lei. Insieme si trovano, dopo un lungo cammino, davanti a un cancello oltre il quale non c’è né una strada né una casa. Quando l’attraversano, egli osserva una strana metamorfosi. Il paesaggio cambia aspetto: diventa un ippodromo senza spettatori e si vede vestito da fantino, mentre la donna, trasformatasi quasi in cavallo, lo invita a montarla. Corrono sempre più velocemente, cade a terra e non può rialzarsi perché il piede gli è rimasto impigliato nella staffa. Appena la donna-cavallo s’inginocchia sulle zampe anteriori, può liberarsi dall’ostacolo e scappare via. Può esserci un senso in tutto questo? Ed ecco che dalla finestra di casa il commissario scorge un cavallo steso di fianco sopra la sabbia della spiaggia di Marinella. Giunto vicino all’animale, è colto dalla rabbia: la bestia gli si mostra insanguinata. Le avevano spaccato la testa con una spranga di ferro dopo averla barbaramente bastonata per tutto il corpo. Mosso da ripugnanza e indignazione per l’assurda brutalità, decide di aprire le indagini, nonostante l’inconsistenza giudiziaria del caso.
Si sviluppa da qui l’intreccio del romanzo, aperto alla rappresentazione di varie situazioni e in cui sono coinvolti numerosi personaggi. L’incontro con Rachele, il rapporto d’amicizia di costei con Ingrid (la donna con cui Montalbano ha un rapporto abbastanza confidenziale), il furto dell’orologio d’oro appartenuto a suo padre, da lui subito nella propria abitazione, la partecipazione a una corsa di cavalli organizzata per beneficenza sono soltanto alcuni degli episodi che, strettamente intrecciati, portano alla presenza della mafia nelle corse clandestine. Intanto, il sogno di quella notte ha altri riferimenti nella realtà. Ritrovandosi insieme in un box, come cavalli in un fienile, il commissario cede alle tentazioni di Rachele. Il motivo è presto detto:
"…la sapiva benissimo la scascione: lo scanto, ora sempre prisenti macari se non evidenti, degli anni che passavano, che fuivano, e l’esseri stato prima con quella picciotta vintina, della quali non voliva manco arricordare il nome, e ora con Rachele, erano tutti tentativi ridicoli, miserabili e miserandi, di fermari il tempo. Fermarlo almeno per quei pochi secondi nei quali solo il corpo era vivo, mentri la testa inveci si pirdiva in un gran nenti finalmente senza tempo".
È il ritrovamento d’un cadavere a dare una svolta decisiva alle indagini. Nel contempo, bellissime immagini di un nuovo sogno fanno chiara la metafora della pista di sabbia: “spia” di alcune erronee valutazioni del commissario e “avvertimento” perché egli possa correggere il tiro. In definitiva, mi pare sia questo l’aspetto più intrigante del romanzo: la funzione onirica che pulsa e dà vita all’insieme della narrazione. Il sogno non è separato dalla quotidianità e si collega con le sue vicende. Oltre l’intrico giallistico, rimane come eco, potrei dire, quell’aria di mistero proveniente dalla complessità del reale.
La pista di sabbia
Amazon.it: 11,40 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La pista di sabbia
Lascia il tuo commento