La promessa
- Autore: Jussi Adler-Olsen
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2016
Sdraiato a letto, appena sveglio o prima di addormentarsi: è allora che nascono i romanzi di Jussi Adler-Olsen. Sono i momenti in cui lo scrittore danese si sente più creativo e originale, a vantaggio dei lettori, non tanto di se stesso. Chi è Jussi? Era un giornalista, oggi si mantiene facendo lo scrittore a tempo pieno. I suoi gialli girano il mondo da un pezzo, tradotti in quasi 40 lingue. Dal 2007 firma la serie della Sezione Q, diretta da Carl Mørck. Marsilio ha pubblicato da poco l’ultimo successo nella collana Farfalle, “La promessa” (pp. 576, euro 19,50, che segue i precedenti in Italia, tutti proposti dalla casa editrice veneziana: “La donna in gabbia” (2011), “Battuta di caccia” (2012), “Il messaggio nella bottiglia” (2013), “Paziente 64” (2014), “L’effetto farfalla” (2015).
Un prologo, un epilogo e quasi 600 pagine per il sesto titolo e sesta indagine della squadra speciale Casi irrisolti della polizia danese.
Carl Mørck non è un uomo facile. Scontroso ma capace, insofferente della disciplina e ribelle agli ordini diretti, è turbato da un passato che non ha mai chiuso alle spalle, da una situazione familiare irrisolta che lo impensierisce e da un errore che si è trasformato in un pro memoria in carne ed ossa: un collega tetraplegico da cui non si allontana. Solitario, retrocesso in uno scantinato pieno di fascicoli dimenticati, riesce a trasformare un lavoro poco più che d’archivio in una serie di investigazioni pressoché autonome.
Con lui, sono in due, uno più strampalato dell’altra, a costituire la forza del Dipartimento casi mai risolti e possibilmente “da chiudere”, per dimenticarli. Una è Rose, la libertina dice di lei l’autore. È la segretaria sempre pronta, sebbene affermare che sia bizzarra è poco. L’equipe e il romanzo non perdono un colpo anche quando si fa prendere dai nervi e si fa sostituire dalla sorella gemella, visto che Yrsa Knudsen sa essere altrettanto acuta e sagace.
Il terzo elemento è Assad, ispettore, factotum, autista. Un uomo dal passato imprecisato. Un migrante musulmano che ce l’ha messa tutta per integrarsi nell’Europa del Nord, dice Jussi Adler-Olsen, ma anche un detective efficiente, a parte le sue eccentricità: non tanto il fatto di portare sempre appresso un tappetino per le cinque preghiere quotidiane col capo rivolto alla Mecca, quanto l’aver promosso uno sgabuzzino a suo ufficio e le ricorrenti battute sui cammelli, un vero tormentone.
Di stravagante, Carl Mørck ha pure la mamma e ne subisce l’influenza. Il solo tono di voce ha il potere di farlo sentire un poppante. È andato via di casa da più di trent’anni, ha avuto a che fare con assassini di ogni grado di crudeltà, ha visto cumuli di cadaveri in ogni stato di decomposizione, gli hanno pure sparato addosso, distrutto ossa e vita privata, ma una telefonata della madre demolisce il suo ego.
Ed ora si dovrebbe parlare della trama del sesto cold case della Sezione Q. Davanti a poco meno di 600 pagine non c’è un gran rischio di spoilerare in poche righe, ma diremo che il prologo si apre con l’investimento di una ragazza, spinta addirittura sopra un albero. È un episodio di un quindicennio prima, che ha tolto il sonno al maturo ispettore dell’isola di Bornholm dove si è verificato. Non ha dimenticato quella povera figura a testa in giù e non è riuscito mai a venire a capo dei responsabili.
Ora si rivolge a Mørck, ma la consueta lentezza di Carl nel prendere a cuore un nuovo episodio lo ferisce, vista la mail che arriva in segreteria:
“La Sezione Q era la mia ultima speranza. Non ce la faccio più. C. Habersaat”.
Il poliziotto si suicida drammaticamente davanti a tutti, sparandosi alla tempia nella festa di pensionamento.
È questo gesto ad accendere Mørck e la squadra. Nel corso dell’indagine giganteggia stavolta Assad, determinante nel venire a capo di un torbido in un luogo isolato, dove la superstizione è padrona, molti sono stretti dai legami di una setta esoterica e un guru-santone esercita il suo ascendente su tutti, protetto dall’omertà del gruppo e da una compagna tormentata.
Un thriller, come gli altri di Jussi Adler-Olsen, animato dalla
“smisurata e disperata mancanza di affetti nelle persone”
che ispira l’ideazione notturna delle sue trame, come abbiamo visto all’inizio.
Dai difetti di uomini e donne nascono vendetta, battaglie per la giustizia, follia. Ogni pagina è un esame e deve catturare il lettore.
La promessa (I casi della Sezione Q Vol. 6)
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