La psicologa di B.A. Paris

Dopo il successo ottenuto con i romanzi La coppia perfetta e La moglie imperfetta, entrambi editi da Nord, la scrittrice B.A. Paris ritorna sulla scena con un nuovo avvincente "domestic thriller", La psicologa (Nord, 2022, traduzione a cura di Olivia Crosio).

Londra. Un quartiere esclusivo. L’accesso al residence è “privato”: soltanto digitando un codice segreto al cancello pedonale da parte di coloro che vivono all’interno delle villette che compongono “The Circle”, si può accedere all’elegante complesso residenziale, le cui case, l’una adiacente all’altra, fanno da cornice alla piazzetta e ai viottoli che pulsano al centro del residence.

Il lettore viene vorticosamente inghiottito da questo pullulante microcosmo, apparentemente sicuro e tranquillo e dall’atmosfera amichevole, passo dopo passo coinvolto dalle diverse vicende di ogni singolo personaggio - lo stretto vicinato -, inevitabilmente interconnesse fra loro, cadendo preda di un complesso reticolato psicologico che sembra assumere le fattezze di una fitta ragnatela.

Il silenzio mi avvolge come una coperta. Rimango seduta immobile, cercando di dare un senso alle emozioni che mi assalgono l’una dopo l’altra senza pietà: incredulità, stupore, paura e collera.

Pagina dopo pagina si entrerà non solo nella casa della protagonista Alice Dawson e dei suoi vicini, ma soprattutto nella mente e nel cuore di quest’ultima, la quale sarà come risucchiata dalla subdola ragnatela tessuta da un “ragno sconosciuto” - chi avrà ucciso Nina Maxwell, la giovane psicologa che precedentemente abitava le mura domestiche nelle quali si sono appena trasferiti Alice e il suo fidanzato Leo Curtis?

In un incalzante alternarsi fra due piani temporali - presente e passato - l’interesse verso l’omicidio a suo tempo commesso, tramutato all’istante in un’ossessionante ricerca della verità - sarà stato realmente Oliver, il marito della vittima e sul quale la polizia ha fatto ricadere la colpa, ad averla uccisa? -, si intreccerà e confonderà con le personali dinamiche di vita che riguardano il doloroso trascorso di Alice - la morte dei genitori e della sorella – e il suo rapporto con Leo.

Chi sei davvero Leo? Come ho fatto a non capire che un giorno mi avresti mentito? [...] Cosa mi stai nascondendo?

Una scrittura lineare e asciutta, dal ritmo veloce e serrato, che sorregge una trama fitta di dettagli, simili a tanti, piccoli indizi disseminati, e costellata da improvvisi risvolti e inaspettati colpi di scena che tengono alto il livello di tensione e di suspense, contribuisce a stimolare nel lettore la scoperta della verità, tanto passata quanto presente, in un continuo e pericoloso salto a ostacoli fatto di segreti, bugie, mezze verità, presenze oscure e impalpabili, intime suggestioni e fuorvianti apparenze.

Un “domestic thriller” – genere tanto caro all’autrice – dove le parti descrittive e narrative sono perfettamente bilanciate fra loro e quelle puramente dialogate assumono un ruolo di rilievo, un peso ben specifico e strettamente funzionale ai diversi messaggi sottesi al testo: i quesiti che nel corso della storia la scrittrice riesce a porre velatamente al lettore sono universali. A ben vedere sono gli stessi quesiti di sempre, in quanto ogni giorno possono toccarci da vicino, tanto inaspettatamente quanto prevedibilmente, accomunandoci alla fine in un destino segnato dall’inevitabile dicotomia buio-luce e da tutte le implicazioni che ne derivano.