La ragazza Garbatella
- Autore: Laura Eduati
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
La ragazza Garbatella (Accento edizioni, 2023) è un libro ben scritto da una narratrice sensibile, al suo esordio.
Nativa del Veneto, Laura Eduati ha vissuto a Roma per ben quattordici anni e durante questo periodo ha preso con sé un piccolo cane che si chiama “Quinoa” con il quale ha iniziato a passeggiare per le strade dello storico quartiere romano, famoso e popolare quale quello della “Garbatella” di cui viene a conoscere gli abitanti e viene adesso dopo molti anni nella determinazione di scrivere di questa esperienza raccontando ambienti e personaggi.
Nell’invenzione narrativa la ragazza Garbatella, nativa della zona di Treviso, non ha nome.
Si trasferisce nella capitale dopo alterne disavventure e dopo aver trovato un posto di lavoro come giornalista in una popolare emittente locale.
Una persona subito riconoscibile dai locali, giusto per il suo accento “nordico”: a Roma era definita “la milanese”, non distinguendosi per l’accento nordico che i romani in modo generico attribuiscono a tutti i “nordisti”.
E l’autrice ha raccolto in questo suo romanzo d’esordio curiosi aneddoti sugli incontri avuti, alcuni divertenti, altri meno, ma sono tutti al centro della narrazione che tratteggia abilmente un gustoso ritratto di ambiente che suscita curiosità e interesse.
L’autrice ha fatto la scelta di non dare un nome alla protagonista, prendendo invece in prestito il nome dello storico quartiere, per molto tempo dimenticato, in quanto periferico, un quartiere di case popolari costruito negli anni Venti, dotate di un giardino che ha reso appetibile, negli anni a seguire, gli immobili della zona anche ai non residenti. Basta ricordare il famoso film di Nanni Moretti che ne tesse le lodi nel suo vagabondare per la città.
Ma il piano narrativo si sposta nei luoghi e nel tempo, nei ricordi della gioventù in Irlanda. Citando l’autrice:
Nel presente, c’è Garbatella con le sue costruzioni a cingere gli ampi cortili e con gli edifici a mattoncini rossi, quel caos che a volte è sinonimo di vivacità. Nel passato, invece, c’è Dublino e un uomo di nome Yon.
Nel succedersi del narrato, vi è nei ricordi un passaggio di tempi e di luoghi tra passato e presente.
Parlando di Roma:
“Osservo il candore della basilica. Se non ho scelto Roma, senza dubbio Roma non sceglie me. Ho provato a mapparla in motorino percorrendola dal centro alla periferia, nella speranza di poter dire: questa è la mia città, questo palazzo è anche mio, senti come schiocca l’asfalto sotto i miei passi. Non è mai accaduto.
Dopo anni di peregrinazioni interne al perimetro cittadino ero approdata nella propaggine di un quartiere caldo come Monteverde, in un appartamento moderno, bagnato dalla luce ingioiellata che solo Roma consegna, e proprio quando cominciavo a cucirmi addosso alla città sono stata tremendamente espulsa da quella pace con un movimento bestiale.”
E ancora:
Sono rimasta a sentire tutte le scosse di assestamento e l’unico sollievo che mi sono concessa è stato un trasferimento di quartiere. Garbatella mi ha fatto spazio con una sedia aggiunta a un tavolo già affollato, in un ristorante dove i commensali ridono allegri. È questo, mi sono detta, ciò di cui ho bisogno. Di festa, di leggerezza. E dunque ha ragione Andrea: questo cane potrebbe aiutarmi a non sentirmi una scheggia infilzata nella pelle.”
Si tratta di una storia in parte tipica della romanità: con i romani famosi al Nord per l’arte di raccontare ogni cosa esagerando, poiché tra autobiografia e romanzo si raccontano in maniera colorita diverse vicende. È un romanzo anche di straniamento, che narra l’essere sempre straniero in un posto, non trovandosi mai a casa. Ci si sente sempre stranieri in un luogo che non è quello proprio di origine e la protagonista ha un vissuto diverso dalle persone che frequenta negli ambienti di vita e di lavoro.
In queste pagine vengono raccontate storie leggere, divertenti e spiritose ma anche di segno opposto in apparente contrasto con il resto del narrato. Sono riportati accenti e notazioni romane che ambientano il lettore in quanto narrato; dapprima raccontati come post di Facebook, in modo frammentario, hanno preso poi un carattere unitario. Leggendo il gradevole libro, si compie come un viaggio a Roma attraverso questi aneddoti dove non è assente il dialetto locale, ma è anche un libro di ricordi e di introspezione psicologica.
Un altro personaggio importante è il cane: preso da un canile, è anch’esso uno straniero a Roma, con cui la protagonista ha un rapporto affettuoso che si manifesta anche senza parole. Un cane che è stato una guida, un conforto per la protagonista e che l’ha aiutata nel tessere rapporti con gli altri del quartiere e divenirne parte.
A un certo punto la nostra protagonista si mette in casa in subaffitto una inquilina che riempie la casa vuota. Una ragazza cinese, una studentessa di ingegneria molto particolare sia nelle abitudini culinarie che nei rapporti umani.
A Roma cambiare quartiere è come cambiare città, essendo la città estesa sia in superficie che come numero di abitanti, anche se si avverte una fortissima appartenenza al proprio quartiere. La Garbatella è un quartiere che nel tempo è cambiato anche se vi sono elementi che rimangono dell’antica anima popolare.
Un abito da sposa trovato accanto un cassonetto fa da espediente narrativo alla ricerca della storia che sta dietro questo abbandono. Ed è questa una delle tante sottotrame del romanzo, tra cui una lotta di attivisti che si pongono contro un progetto che vorrebbe cambiare la destinazione di alcuni edifici storici.
La narrazione procede con toni lievi, allegri ma anche con toni tra il serio, il surreale e il grottesco con una storia d’amore intessuta di parecchi elementi in un libro accattivante, dallo stile leggero e brioso che desta nel lettore emozioni, sensazioni di diverso segno, anche (e non solo) per questo, tutto da leggere.
La ragazza Garbatella
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