La ragazza che rubava le stelle di Brunonia Barry

"La ragazza che rubava le stelle" è l’ultimo romanzo di Brunonia Barry, autrice de “La lettrice bugiarda”, edito da Garzanti nel 2010.

Questo romanzo narra la storia di Zee, psicologa prossima alle nozze, preoccupata per Lilly, una sua paziente affetta da un disturbo della personalità che improvvisamente si suicida.
Il tragico episodio riporterà Zee a ricordare gli eventi passati, legati alla madre Maureen, affetta dalle stesse problematiche personali e cliniche della paziente suicida. In preda ai sensi di colpa per non essere riuscita a salvarla, Zee decide di andare a Salem, dove vive suo padre Finch. Lì si troverà ad affrontare ed assistere al progredire della malattia del padre, il Parkinson, e cercherà di far riappacificare quest’ultimo con il suo compagno di vita, soprannominato Melville. In questo complicato intreccio conoscerà Hawk, uomo dai mille talenti molto affascinante, legato alla paziente Lilly da un alone di mistero. Riuscirà la psicologa a trovare la sua strada? Scoprirà cosa è veramente successo alla sua paziente? E’ stato veramente un suicidio?

Tra streghe, pirati, storie di marinai, sono molti i personaggi che s’intrecciano nei vari episodi, uniti da sentimenti opposti come l’amore e l’odio, raccontati tra presente e passato, tra leggende e realtà, senza far mancare i giusti sussurri. Una lettura scorrevole, un po’ complicata all’inizio, in cui l’autrice ha saputo inserire problematiche interessanti come l’omosessualità.

"Negli anni in cui il suo soprannome era Guaio, Zee aveva l’abitudine di rubare barche. Il padre non aveva il minimo sospetto e le lasciava massima libertà in quei primi tempi dopo la morte della madre. E poi era occupato a impersonare il ruolo del pirata, un passatempo eccentrico per un uomo che aveva trascorso la vita a studiare letteratura. Ma quelli erano giorni disperati, ed entrambi erano stanchi di portare sulle spalle il peso della perdita, incapaci di scrollarselo di dosso se non nei fugaci momenti in cui riuscivano a buttarsi in qualcosa fuori dalla portata dei ricordi."