Chi è Luca Di Fulvio?
Luca Di Fulvio è nato nel 1957 a Roma, dove vive e lavora. Prima di dedicarsi alla scrittura, si è diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. I suoi romanzi sono tradotti in sedici Paesi.
La gang dei sogni (Mondadori 2008) è stato per mesi un bestseller in vetta alle classifiche tedesche.
La ragazza che toccava il cielo
Nel romanzo La ragazza che toccava il cielo (Rizzoli, 2013), il “truffatore onesto di città” l’orfano Mercurio da San Michele viveva all’interno delle fogne di fronte l’isola Tiberina. Nella Roma dei primi anni del XVI Secolo il clamore della Città Santa non riusciva ad arrivare in quel luogo maleodorante, però Mercurio ci viveva e non aveva paura di affogarci dentro. Nel dedalo dei vicoli romani ricettacolo di qualunque bassezza e abominio, il ragazzo aveva creduto di aver ucciso un mercante di religione ebraica e per questo era fuggito a Venezia. Qui Mercurio si sarebbe imbattuto in Isacco da Negroponte e in sua figlia Giuditta appartenenti a quella stirpe considerata gente di Satana cioè gli ebrei d’Europa.
“La loro vita passata era finita e ne cominciava una nuova. Con nuove regole”
in un mondo a loro sconosciuto
“ora ti insegnerò come vive la volpe quando il cacciatore ha sciolto i cani”
in quella stessa città che nel 1516 avrebbe istituito durante il governo della Serenissima Repubblica Veneziana “un quartiere esclusivo per gli ebrei di Venezia”, il primo ghetto (termine che deriva dal veneziano getar, che significa fondere) ebraico, in una piccola isola del Sestiere di Cannaregio, una zona della città, dove erano attive, appunto, molte fonderie.
Luca Di Fulvio, l’autore italiano che ha travolto la Germania con un milione di copie ha concepito un romanzo nel quale la grande storia europea fa da sfondo alle vicende dei personaggi con una trama avvincente e con uno stile, rapido, incisivo e incalzante.
“Ricomincia una nuova vita. È la tua occasione”.
- Luca, chi è la ragazza che toccava il cielo?
La ragazza che toccava il cielo è Giuditta, una giovane adolescente nata nell’isola di Negroponte, un tempo veneziana e poi conquistata dai Turchi. Arriva a Venezia in cerca di libertà e troverà il ghetto, il serraglio degli ebrei. Ma, tra tutti i personaggi, è quella che patirà meno degli altri la condizione di segregazione notturna. E la ragione è un trucco che le aveva insegnato un vecchio marinaio. E il trucco vale per tutti noi: viaggiare con la fantasia, evadere con la testa, che non può essere imprigionata da nessuno al mondo.
- Possiamo considerare Pietro Mercurio degli Orfani di San Michele Arcangelo come un truffatore con l’anima?
Certamente. Tanto Mercurio quanto Isacco, l’altro truffatore, sono gli unici che – proprio in virtù della loro scarsa adesione alle regole, diciamo così – riescono a interpretare la vita non come una serie di incastri sociali da seguire pedissequamente, anche quando sono ingiusti. Mercurio è un truffatore per via della terribile miseria alla quale è condannato – dal destino personale e da una società che non permette agli strati più bassi di elevarsi dal fango – ma rivela di avere una coscienza, proprio in virtù del suo istinto alla libertà, superiore a tutti gli altri personaggi “conformisti”. E lo stesso vale per Isacco, che diventa il “medico delle puttane”, rinunciando alle lusinghe della ricchezza e combattendo anche la rigidità di vedute della propria comunità. Anima e libertà vanno di comune accordo.
- Non crede che la Storia sia fatta dai piccoli e anonimi personaggi?
Assolutamente sì. Di fatto spiego spesso che le mie ricerche, come quelle di tutti gli scrittori, sono più difficili di altre perché a chi scrive non interessano i nomi dei generali – facili da trovare – ma il costo del pane. È di questo che si occupa un romanzo, di uomini, non di generali.
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“C’erano più barche a Venezia che carri per le strade di Roma”.
Per descrivere l’atmosfera romana e veneziana dell’Italia dei primi anni del Cinquecento segnata dalla vittoria del Re di Francia Francesco I a Marignano, quali fonti ha consultato?
L’elenco sarebbe troppo lungo. Comunque esistono tutta una serie di editori veneziani che in passato hanno pubblicato interessantissimi libri. Ne cito uno per tutti (perché ovviamente anche i nomi delle calli e dei canali, per esempio, sono mutati nel corso dei secoli): “Curiosità veneziane”, di Giuseppe Tassini, tuttora in commercio, Filippi Editore. Tassini è stato un autore molto prolifico e sempre ben informato. Poi ho libri sul cimitero ebraico, che mi hanno aiutato a ricostruire tante vicende. E certamente è molto ben scritta la “Storia del ghetto di Venezia” di Riccardo Calimani, mi pare Rusconi editore. Ma le ricerche più approfondite, ovviamente, sono quelle che si fanno in biblioteca. Centinaia di pagine scritte in un antico e faticoso italiano per ricavare magari poche righe utili. Ma a me piace studiare (adesso che sono adulto, da ragazzo confesso di no).
- Sia in questo romanzo sia nel volume La Gang dei sogni i protagonisti lottano e combattono in cerca di un avvenire migliore. Che cosa ne pensa al riguardo?
Non è forse la storia sia dell’Uomo che di qualsiasi uomo? Ognuno di noi ha dentro di sé il seme del miglioramento della propria condizione. È ciò che ci fa progredire come singoli e come società. I miei protagonisti – e credo che questo sia un distinguo fondamentale – rincorrono un miglioramento che affonda le sue radici nella giustizia e non nel sopruso, cercano di migliorare la propria condizione ma non a scapito degli altri.
- Ci racconta in poche parole la storia della Sua amicizia con il libraio Aldo Lopalco della Libreria Velitti di Roma?
Be’, se è online si può leggere un articolo che ho scritto sul Messaggero di qualche tempo fa. In ogni caso inizia in uno stanzone di terapia intensiva cardiologica al Policlinico Umberto I, dove ero stato ricoverato d’urgenza. Il mio vicino di letto, a sorpresa, ha tirato fuori la Gang dei sogni. Gliel’aveva venduto (anzi, l’aveva obbligato a comprarlo) questo “tal” Aldo. Poi a spasso con i cani mi chiedono: “Ma lei è Luca Di Fulvio? Aldo mi ha obbligato a comprare il suo libro”. E a mano a mano che passava il tempo il nome di Aldo veniva sempre fuori. Così decisi di andarlo a conoscere e ringraziare. E adesso siamo amici. Aldo è un libraio doc, anzi dop! È protetto dalla Comunità Europea (degli scrittori). È una persona competente e preziosa, dalla quale s’impara cosa vuol dire essere un libraio.
Il libraio Aldo Lopalco della Libreria Velitti di Roma ci consiglia il libro...
Lo scorso 13 giugno presso i locali della storica Libreria Velitti di Roma in Piazza Stefano Jacini 1, del quartiere di Vigna Clara, si è svolta la presentazione del volume La ragazza che toccava il cielo alla presenza di un pubblico di lettori interessati e partecipi. Abbiamo intervistato Aldo Lopalco (nella foto), il direttore della Libreria, il libraio amico di Luca Di Fulvio, che per primo ha creduto nel talento dello scrittore.
- Aldo, per quale motivo è restato subito affascinato dal romanzo La gang dei sogni?
Semplice, perché è bellissimo e facile da leggere per tutti! Non conoscevo l’autore, l’ho scoperto per caso, me l’aveva consigliato una mia cliente. Solo nella mia libreria il volume ha venduto 2000 copie, io lo consigliavo a tutti: mi raccomando compralo, leggilo, regalalo... poi i clienti tornavano e me ne chiedevano un’altra copia da regalare.
- Secondo il Suo parere, quali sono i punti di forza del nuovo romanzo di Luca?
Il libro si svolge nella Venezia del Cinquecento, quindi una nuova ambientazione rispetto all’America dei primi anni del XX Secolo della Gang. I punti di forza dello scrittore? Di Fulvio sa scrivere. Punto.
- Come spiega il grande successo dell’autore in Germania?
Forse gli editori tedeschi sono più intelligenti di quelli italiani... scherzi a parte, in Germania La Gang ha venduto 450 mila copie, in Italia la prima tiratura sarà stata, non conosco la cifra esatta, di 20mila copie (una tiratura bassa), tante quante sono state le copie vendute. Una bella differenza non credete anche voi? Diciamo che i tedeschi hanno saputo investire in Luca Di Fulvio, in Italia ciò non è avvenuto.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La ragazza che toccava il cielo: intervista a Luca Di Fulvio
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