La ragazza con la gonna in fiamme di Aimee Bender

Leggere Aimee Bender è davvero un piacere: è piacevole lasciarsi trasportare dalle sue storie fantastiche; è piacevole osservare come l’immaginazione si fonde in modo così naturale con la realtà; è piacevole veder muovere tanti strani e improbabili personaggi nel mondo di tutti i giorni. Come dicevo in Creature ostinate anche per La ragazza con la gonna in fiamme, libro di esordio per la scrittrice, si tratta quasi di favole, sia per la dimensione surreale, sia per il linguaggio semplice e diretto e sia per le conclusioni che se ne possono trarre. A differenza delle favole, direi che nei racconti della Bender non viene data nessuna morale, forse accennata, ma più che di morale si potrebbe parlare di varie possibilità, soprattutto possibilità di redenzione per chi è tormentato, afflitto, gravato dei classici problemi che interessano l’individuo.

I personaggi e le situazioni sono le più varie: un uomo brutto che ruba uno specchio di un uomo bello nella speranza di ritrovarsi migliore; due bambine, una con la mano di fuoco e l’altra con la mano d’acqua, che diventano normali quando entrano in contatto; un orfano che sa trovare tutto ciò che è inanimato; un uomo che regredisce nella scala evolutiva; una donna che cerca nel sesso la soluzione al dolore. Si tratta quindi di uomini e donne che lottano quotidianamente con le proprie paure, le proprie solitudini, le proprie sofferenze.

Personaggi che sembrano particolarmente sensibili alle malattie e alle deformazioni. Da qui l’ansia e la fuga che da queste può derivare. Una fuga da sé stessi, da come si è, perché alle volte accettare sé stessi è più difficile che accettare gli altri.

Pubblicato da Minimum fax nel 2012, La ragazza con la gonna in fiamme di Aimee Bender è una bella raccolta di racconti che fanno sorridere, anche se spesso si tratta di un sorriso amaro. Storie che, sotto una coltre di leggerezza data dal bel modo di raccontare, nascondono grandi temi.

Stiamo diventando troppo intelligenti. Il cervello ci cresce sempre di più, e quando c’è troppo pensiero e troppo poco cuore il mondo si inaridisce e muore.