La regina delle nevi di Michael Cunningham

Pubblicato da Bompiani nel 2014, La regina delle nevi è il sesto romanzo di Michael Cunningham, dopo il grande clamore de Le Ore, il romanzo che gli valse il premio Pulitzer per la narrativa nel 1999 e da cui fu tratto un film con Nicole Kidman, Julianne Moore e Meryl Streep.
In questo suo ultimo romanzo, i tratti fondamentali restano tutti: l’amore, la morte, la carriera, i sentimenti, le ambivalenze del cuore.

Protagonisti sono due fratelli e una donna, che formano un triangolo amoroso tranquillo di persone che pensano più alle loro emozioni che alle loro carriere lavorative:

• Tyler cerca di scrivere una canzone sotto l’effetto della cocaina, come fosse un medicinale, qualcosa per rinvigorire il talento se c’è, senza disperazione o spacciatori.
• La moglie Beth, malata di cancro, lavorava nel negozio di Liz, sua amica prima di essere datrice di lavoro.
• Barrett, un trentottenne all’ennesima delusione d’amore con un ragazzo, nonostante una laurea a Harvard e altre qualità per cui potrebbe ambire a una carriera solida e remunerativa, si accontenta di fare il commesso.

Pochissime ambizioni in questo trio, che vive di sensazioni, di epifanie, di "illuminazioni" prodigiose. Appunto un fatto quasi miracoloso mette in remissione la malattia di Beth che era sul punto di morire, con grande gioia di Barrett, che è innamorato della cognata da sempre, in modo casto.
Vivono in una zona degradata di Brooklyn, in una casa divisa per tre persone, dato che Tyler non lascerebbe mai il fratello da solo. Ognuno ha qualcosa nel cuore: pur avendo in massimo orrore ogni forma di carrierismo, Tyler vorrebbe la moglie orgogliosa di lui per una canzone finalmente di successo; Barrett pensa a una stabilità sentimentale e all’amore, volendo dire basta a pastrocchi e storie di una notte; Beth prende quegli anni in più di vita per avvicinarsi alla fede e a un cristianesimo senza gerarchie e regole.
Le lore vite saranno nuovamente sconvolte...

Michael Cunningham non indulge nel dolorismo, ma in questo romanzo naviga a vista in un lirismo che potrebbe diventare, se lui non fosse così di talento, un po’ comico.
La storia inizia nel 2004, quando viene eletto Bush figlio, e riprende nel 2008 con la speranza Obama, ma in realtà di politica se ne parla pochissimo, pur essendo presente nelle scelte dei tre.
Il romanzo è molto bello e poetico, ma qualche pagina di meno avrebbe forse giovato.