La responsabilità degli intellettuali
- Autore: Noam Chomsky
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Ponte alle Grazie
- Anno di pubblicazione: 2019
Oggi che alla parola ‘intellettuali’, specie sui social, si dà una connotazione negativa siano essi giornalisti o studiosi delle masse, è il caso di rinverdire un vecchio saggio sul ruolo degli intellettuali che Noam Chomsky pubblicò all’epoca della guerra del Vietnam: La responsabilità degli intellettuali (Ponte alle Grazie, 2019 - traduzione di Maria Vittoria Malvano, Valentina Nicolì).
Come allora il concetto di intellettuale è rivolto a chi pontifica spesso non rendendosi conto delle responsabilità che ne conseguono nei confronti del potere in termini di accettazione passiva e conformistica.
Chomsky nel definire l’accezione moderna di intellettuale richiama alla memoria la lettera aperta di Zola nel caso Dreyfus restituendoci un’immagine di paladino della giustizia che sfida il potere con coraggio e onestà, spesso avversato dagli ambienti intellettuali tradizionali.
Durante la Seconda guerra mondiale troviamo intellettuali schierarsi a favore della linea ufficiale mentre altri, vedi Bertrand Russell e Rosa Luxemburg, come Zola, condannati al carcere o uccisi. Il gioco tra venerazione e castigo si ripete di continuo nella storia: chi si mette al servizio dello Stato è venerato nella comunità intellettuale, chi invece si rifiuta di allinearsi viene punito.
La nuova edizione di La responsabilità degli intellettuali comprende, nell’ultima parte, l’intervista di Valentina Nicolì in cui Chomky ribadisce di non aver mai accettato l’idea che gli intellettuali abbiano il compito di guidare le masse, ma debbano costruire un pensiero “contro egemonico” non per guidare le masse, ma per dare il maggior contributo possibile ai movimenti popolari di cui fanno parte.
La responsabilità degli intellettuali
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