La rivincita di Capablanca
- Autore: Fabio Stassi
- Genere: Sport
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: minimum fax
- Anno di pubblicazione: 2008
Leggere Stassi è sempre un piacere. La sua scrittura calda, quasi nostalgica, la sua narrazione tranquilla, il suo modo delicato di farti entrare nella storia con una tale naturalezza che ti lega sempre di più a una lettura appassionata, trasformano le ore passate in compagnia dei suoi romanzi in un senso di ricchezza che solo una bella opera può lasciare.
La rivincita di Capablanca è il secondo dei tre libri che lo stesso Stassi, che scrive in treno nella tratta Viterbo-Orte-Roma, dice far parte di una sorta di trilogia delle Americhe:
- il primo, È finito il nostro carnevale, è ambientato in Sudamerica, in Brasile per lo più
- il secondo è ambientato a Cuba
- il terzo, L’ultimo ballo di Charlot, è ambientato negli Stati Uniti.
Le analogie tra i tre non mancano, prima fra tutte lo stile narrativo sempre molto coinvolgente che dona passionalità all’opera, ma mentre il primo e il terzo a mio parere sono maggiormente accomunabili da un punto di vista strutturale questo si discosta leggermente: qui il protagonista non si racconta come negli altri due ma lascia a una terza persona l’onere di dare un quadro d’insieme di quella che è stata la vita di uno dei più grandi giocatori di scacchi mai esistiti. Questo forse dovrebbe produrre un certo distacco tipico della narrazione in terza persona, ma il risultato che se ne ricava non è meno caldo e partecipato di quello che si ritrova negli altri scritti. Insomma Fabio Stassi riesce sempre a coinvolgerci, appassionarci, provocare tanti sentimenti.
E allora ecco che leggere la vita di un talento naturale nel gioco degli scacchi apre le porte a paure, dubbi, amori, passioni. Sentimenti che in lui sono aperti, indecifrabili, forti, tanto forti che lo portano in alto fino all’ottenimento del titolo mondiale, ma altrettanto forti da farglielo perdere contro il suo ex amico Aleksandr Aljechin, complementare a lui: dove Capablanca eccelle in invenzione e genialità, Aljechin è più metodico e razionale, mentre Capablanca impone il suo gioco, Aljechin si adatta alle circostanze. Entrambi in fondo rispecchiavano nel mondo degli scacchi quello che erano nella vita reale. Capablanca si nutre del duello col rivale per buona parte della sua esistenza e nella speranza di una rivincita vive fino alla fine. Un errore gli fa perdere quello che più vuole e a questo errore vuole porre rimedio, per questo errore vuole una seconda possibilità. Una possibilità di riscatto che il suo avversario non gli vuole dare. Perché purtroppo la vita non sempre dà una seconda occasione.
La rivincita di Capablanca ha vinto il Premio Palmi e il Premio Coni 2009 per la narrativa sportiva.
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