La ruga del cretino
- Autore: Andrea Vitali Massimo Picozzi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2015
Tira una strana aria, ultimamente, a Bellano. Sarà colpa del tempo, ma il nostro gentile ospite e guida, il Dottor Vitali, non è gioviale e ironico come al solito, ma sembra, anzi, preoccupato. Ha a cuore, ci spiega, le sorti della giovane Birce, ultima figlia della Serpe e dell’Arcadio: povera ragazza, con quella voglia scura in faccia! E fosse solo quello: quando la voglia si fa rossa, meglio non cercare di capire cosa succede alla Birce, che sparisce per ore o giorni, riappare con lo sguardo spiritato e non dice a nessuno dove è stata. Chi potrebbe volere una ragazza del genere? E’ per questo che i genitori hanno convinto il rettore del santuario di Lezzeno, presso il quale lavorano, a farla prendere a servizio a Villa Alba, dove è arrivata da poco Giuditta Carvasana. Ma i guai, per la Serpe e l’Arcadio, non sono finiti: la Perseghèta, stufa del lavoro troppo pericoloso del marito, sta cercando di screditarli per prendere, insieme al coniuge, il loro posto: mors tua, vita mea.
Tutto qui? Eh no, stavolta le preoccupazioni del Dottor Vitali sono molto più serie e complicate: ci sono di mezzo gli omicidi di due giovani donne, avvenuti a Torino, accomunati da uno strano particolare: un foglio, ritrovato nella tasca di ciascuna vittima, con su parte di una formula matematica. E Bellano cosa c’entra? C’entra, perché proprio a Villa Ada, ospite della Carvasana, che nel frattempo sta disperatamente cercando di far capire alla Birce che quello della domestica o dama di compagnia non è esattamente il suo mestiere, sta per arrivare la famosa e controversa medium Eusepia Palladino, il cui arrivo si tira dietro, inevitabilmente, uno stuolo di ammiratori, detrattori e curiosi. Primo fra tutti Cesare Lombroso, il noto alienista, che per sostenere i metodi della Palladino si sta rendendo ridicolo davanti al mondo scientifico, con grande disappunto della figlia Gina. Ma il Lombroso, che ha ricevuto egli stesso un terzo biglietto sulla falsariga degli altri due, è convinto che la Palladino potrà aiutarlo a risolvere il mistero. Non può certo mancare il cronista in cerca di scoop, tale Falcarotti, e l’amico impaziente di incontrare il Lombroso, il giovane Politti. Fra strane scoperte e fatti inquietanti, tutti si ritrovano a Villa Alba per cercare di tirare le fila della storia, ma nel frattempo il terzo omicidio si compie e stavolta proprio a Bellano…
E’ un Vitali diverso quello che ci accoglie questa volta nel suo paese natale con La ruga del cretino (Garzanti, 2015). Un Vitali che, per rendere più sinistra la sfumatura di giallo che ha applicato al suo racconto, si è fatto aiutare dallo psichiatra e criminologo Massimo Picozzi, in una scrittura a quattro mani che rende più sinistra l’usuale cronaca bellanese, pur conservandone l’immediatezza e la semplicità. Due gli elementi nuovi per la prosa di Vitali: l’utilizzo di un personaggio realmente esistito (il Lombroso) in una storia completamente inventata e la quasi totale assenza dei Carabinieri di Bellano, che diventano una semplice citazione di passaggio in occasione del terzo omicidio. Sebbene la trama non sia complicata né difficile da seguire, si ha l’impressione di trovarsi davanti a una storia non conclusa e non solo a causa del finale che chiude una questione e ne apre un’altra, ma per un certo senso di “sospeso” allargato a tutta la storia. Viene quasi da chiedersi se i due coautori non abbiano in mente di dare un seguito al mistero degli omicidi “alla matematica”: i presupposti ci sarebbero tutti.
La ruga del cretino
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