La scelta di Giulia
- Autore: Brunella Schisa
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2013
La giornalista-scrittrice Brunella Schisa ci racconta una storia di fantasia, che somiglia verosimilmente a quella di vecchie famiglie napoletane che l’autrice mostra di conoscere perfettamente. Luoghi, persone, circostanze, modalità di comportamento, linguaggio, dialetto, cibi, vacanze, interni di case, cappelle funerarie: tutto è ricostruito come in un film che si dipana diacronicamente dall’oggi, indietro nel tempo, fino al capostipite della famiglia Cortesi.
Vero protagonista della saga è Alessandro, nato alla metà dell’ottocento e fondatore della dinastia che abita ancora nel palazzo umbertino di via dei Mille, fatto costruire proprio da lui per ospitarvi il figlio Carlo e la moglie Giulia, genitori a loro volta di cinque figli: Alessandro detto Sasà, Luigi, Clara, Carolina, Raffaellina...
Nati ai primi del Novecento, sono sopravvissuti solo Luigi, nonno della narratrice, e l’ottantenne zia Carolina.
In una calda estate degli anni ottanta proprio la neolaureata in lettere Emma viene chiamata dalla prozia Carolina, che abita ancora nel palazzo di famiglia mai lasciato dopo la precoce vedovanza che, in modo del tutto inatteso, le regala un antico anello appartenuto a sua madre Giulia, bisnonna di Emma. Si tratta di una corniola con un’incisione e una raffinata legatura in oro rosso: la nonna lo aveva portato sempre vicino alla fede nuziale, fino a quando la morte dell’amatissimo primogenito Sasà, durante la Prima Guerra mondiale, l’aveva spinta a spogliarsi anche di quel misterioso gioiello. Perché zia Carolina lo regala proprio a lei, si chiede Emma, che quasi non conosce l’anziana e altera parente? In realtà la donna le chiede di mettere ordine nelle numerosissime carte e fotografie di famiglia, che lei conserva gelosamente in un sécretaire, pieno di cassetti le cui chiavi sono attaccate al suo corpo, custodite in una sorta di marsupio che non abbandona mai. Perché tanto mistero? Cosa racchiudono quei vecchi documenti?
Emma decide di non partire per le vacanze a Panarea con Guido, il ragazzo che ha deciso di lasciare, perché crede di essere innamorata del suo professore, un quarantenne che se da una parte la incoraggia, dall’altra fugge in Engadina per non essere coinvolto nei turbamenti della giovane e confusa allieva.
Emma, sola a Napoli in un agosto rovente, decide di assecondare le strane richieste della zia e comincia l’opera di scavo nei segreti sempre più inattesi e devastanti che hanno visto protagonisti i suoi parenti: adultèri, tradimenti, amori impossibili, figli adulterini, fallimenti, perdite di patrimoni si susseguono nelle pagine che Emma va appuntando per non perdere il filo logico e temporale attraverso cui sono passati i diversi personaggi evocati. Ormai non può più tornare indietro e nella ricerca della verità coinvolge sua madre Alessandra, sua zia Giulia, sua nonna Letizia, suo nonno Luigi oltre alla stessa Carolina. Man mano il puzzle si andrà completando fino all’ultimo drammatico segreto di famiglia, che ci viene rivelato nelle ultime pagine del libro.
Con Emma passiamo da Capri a Massalubrense, dal presente al tempo delle colonie italiane in Eritrea, da dove vengono le fortune dei Cortesi, perse alla fine della Seconda Guerra mondiale: le loro ghiacciaie, vanto dell’imprenditoria coloniale, verranno requisite dagli Inglesi e il patrimonio di famiglia, la magnifica villa di Torre del Greco e le navi da crociera verranno dispersi.
La storia di una cospicua famiglia borghese seguita per oltre un secolo e mezzo ci viene restituita con grande profondità ma anche con altrettanta leggerezza... meglio dimenticare, o non ricordare, sembra essere la massima che ha guidato le donne della sua famiglia, infettata dal virus dell’infedeltà e della sopraffazione. A questa massima Emma non vorrà aderire, desiderosa di conoscere e affrontare le brutture della storia a cui i suoi predecessori hanno dato vita, forse per non ripetere quegli errori o comunque per conoscere davvero le proprie origini.
Uomini e donne belli, raffinati, eleganti, colti, ma nondimeno incapaci di tenere a freno appetiti sessuali, smodate ambizioni, che li hanno condotti verso la rovina, sono evocati con grande efficacia nelle pagine del romanzo. Un libro che ci racconta della Napoli altoborghese al tempo dei Savoia con grande dovizia di particolari, ricco di episodi storici sapientemente documentati, di modalità di comportamenti sociali che raramente si incontrano nella narrativa di ambiente napoletano, dove invece abbondano storie dei ceti più diseredati e miserabili o della grande aristocrazia di origine borbonica:
una lacuna intelligentemente colmata dalla Schisa con grande eleganza e padronanza della materia narrata.
- Per approfondimenti leggi anche l’intervista a Brunella Schisa sul libro.
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