La scopa di Don Abbondio. Il moto violento della storia
- Autore: Luciano Canfora
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Laterza
- Anno di pubblicazione: 2018
Attratta come sono dal titolo quando acquisto un libro non potevo non leggere La scopa di don Abbondio. Il moto violento della storia di Luciano Canfora (Laterza, 2018) che, oltre a evocarmi personaggi indelebili manzoniani, mi incuriosiva per l’uso che della metafora l’autore fa in un piccolo saggio dove della storia e del suo moto violento si parla.
Il moto dell’umanità si compie continuamente - dice Tolstoj in Guerra e pace - e spetta alla storia comprendere le leggi di questo moto inteso come somma di tutte le volontà degli uomini che hanno saputo produrre sia la rivoluzione che Napoleone.
Gli undici capitoletti del libro ci conducono incalzandoci a riflettere sul moto violento della storia (come recita il sotto titolo): dal buon fascismo americano del secolo scorso alle "pulsioni fascistiche" degli ultimi tempi.
La storia procede per spirali, dice l’autore, e quello che fu il fascismo storico ("un modo di coinvolgere le masse ottenendo consenso mescolando sciovinismo e welfare") oggi si ripropone con varianti, favorito dalla crisi di una sinistra che ha tradito i compiti e i fini per cui sorse, lasciando alla destra quello che la caratterizzava e cioè l’istanza della giustizia sociale.
Oggi sembra essere la Lega ad avere convogliato nelle sue file quegli strati di popolazione "perennemente arrabbiati", esasperandone le note xenofobe con il suo “buttafuori" Salvini, talvolta sostenuto da un certo giornalismo nostrano.
Un altro tornante della spirale che stiamo vivendo è quello del nuovo schiavismo che il circuito schiavitù-capitale a cui Canfora non può che opporre un’alfabetizzazione inarrestabile, che ne evidenzia gli assetti feroci ma fondamentalmente fragili.
L’andamento a spirale del movimento storico lo si osserva in quello che gli storici chiamano "rivoluzione", la cui posta in gioco è sempre l’uguaglianza. Cambia il lessico ma si tratta sempre dei capisaldi traditi della rivoluzione precedente: è la scopa di cui parla don Abbondio, che non solo rimescola le carte ma innesca nuovi rapporti di forza.
Ma nessun ritorno è davvero un ritorno al punto di partenza e nessuna restaurazione è davvero tale e come scrive Adolfo Omodeo:
“La rivoluzione introduce modificazioni molecolari nell’esistenza di tutti che si sedimentano e difficilmente si perdono”.
Il tentativo di comprendere il moto storico si scontra con quello che chiamiamo spirali "non sintoniche", come quello che riguarda le religioni: gli orientamenti del cristianesimo che aspirano all’ecumenismo contrastano con l’Islam che vive oggi il massimo di aggressività verso l’esterno.
Avanzamento, arretramento, avanzamento del moto storico in cui si osserva la spirale sono talmente intrecciati che non possono essere trattati separatamente.
Arricchisce il libretto un’appendice autorevole: Palmiro Togliatti, I pregi del riformismo; Thomas Mann, Il fascismo americano; Il fascismo finanziario.
La scopa di don Abbondio. Il moto violento della storia
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