La seconda porta di Raul Montanari

Milo Molteni, protagonista di La seconda porta, è un pubblicitario, un grande pubblicitario, il migliore. Prende il primo pensiero che gli ronza in testa e lo trasforma nella mossa vincente, quel 21 che fa sballare il banco e ti fa portare a casa il malloppo. Le campagne sociali sono il suo pane, riesce a trovare il buono da propinare alla gente per convincerla che è giusto quello che fa. Cioè quello che lui fa loro fare…
Tutti lo amano e lo stimano, tutti quelli che lo conoscono. Superficialmente. Chi lo conosce bene? Beh, non ne parla utilizzando toni così entusiastici…

Prendiamo sua moglie, per esempio. Anzi, ex moglie. Anni di convivenza e tanto rancore che sembra non scemare mai. E anche con i suoi vicini del piano superiore, marito e moglie che hanno superato gli anta, i rapporti non sono dei migliori.
I suddetti vicini vengono a mancare contemporaneamente proprio il giorno in cui nessuno se lo aspetta. Che farne, ora, dell’appartamento?
Il figlio lo vuole vendere e Milo sembra la persona giusta. Glielo propone e, anzi, insiste per chiudere in fretta la faccenda. I due appartamenti sono identici tranne che per un particolare: una porticina che porta al pianterreno, proprio vicino alla raccolta rifiuti. Una via di fuga comoda, forse per qualche amante del passato o magari un ingresso per chi non vuol farsi notare…
Un ragazzo, un extracomunitario (extra da cosa, poi…) che è in fuga da un destino che lo vuole schiacciare, un ragazzo che non chiede nulla, vuole soltanto stare in pace con la vita. Milo non esiterà ad aiutarlo, ma le cose non saranno così semplici, poiché…

Raul Montanari in La seconda porta (Baldini+Castoldi, 2019) prende la verità e ce la spiattella così, senza se e senza ma, senza indorare la pillola, senza nemmeno il conto alla rovescia per farci preparare a ciò che inevitabilmente accadrà..
Lui è così, è il suo stile, è la sua firma, è lui e basta e proprio per questo è seguito da innumerevoli cuori. Cuori che, da quando lui è entrato nelle loro vite, battono un po’ più forte.
La seconda porta è un libro che è lo specchio dei giorni nostri, ma, soprattutto, lo specchio di noi…