La seconda volta
- Autore: Alessandro Bastasi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Con le pagine de La seconda volta (Divergenze, 2023), Alessandro Bastasi scrive un romanzo che ha dentro di sé elementi autobiografici, anche se si continua a dire che la vera letteratura è sempre finzione. Lo scrittore è già una firma autorevole del giallo noir, ma questa è una storia che non ha nessun elemento di genere o, se c’è, è ben celato. Per i più giovani, l’Unione sovietica non dice molto, non quanto Putin e la guerra in Ucraina o la Federazione russa. Chi scrive aveva l’idea di un romanzo-saggio sulle varie trasformazioni della Russia. Invece, inizi a leggere e non ti fermi più.
Il protagonista narrante è contento di andare in Russia per la prima volta. Un ragazzo studioso laureato in Lingue, russo compreso, che aveva pasticciato in "Lotta continua", uscendone indenne, perché la seconda volta sembra un augurio per non finire in carcere, nemmeno in Italia, e un mesetto in Unione Sovietica, aiutato a tornare in Italia da Putin, quando non era al suo quinto mandato come "leader maximo" della Federazione russa. L’io narrante conobbe in Francia Andrej che era russo, esattamente di Mosca, il quale gli disse chiaramente di essere omosessuale e di provare un amore passionale per un ballerino del Bol’soj, col padre che lo ha cacciato di casa, il professore universitario che lo ha seguito un passo indietro e alla fine il ballerino che è morto presumibilmente di AIDS. Si è dovuto inventare un’altra vita facendo l’attore e il mimo, e regalò all’italiano una croce molto bella, segno di fratellanza.
Ma il protagonista scalpita per vedere il socialismo reale. Indubbiamente quello che avevano scritto Moravia o la Ortese non lo aveva convinto. Queste case tutte uguali per kilometri a Mosca e poi la bellezza del Cremlino, per non parlare delle coabitazioni, due famiglie e un solo bagno, una sola cucina. Quindi parte per Mosca, un freddo "becco" e si compra un colbacco per vanità e l’hotel ha un odore di muffa e stantio. Ma poi la possibilità di fare l’informatore del KGB lo intriga come fosse entrato in un romanzo di Carré, mentre Gorbaciov è la speranza di un socialismo dal volto umano.
Ma nel frattempo El’ cin sparigliò le carte, prima appoggiò Gorbaciov e poi lo confinò in una dacia. Ma il nostro protagonista è tornato in Italia, e va al ristorante col padre che proprio non può credere che un figlio uscito dal liceo con la media del 9 e la laurea con la lode fosse così maldestro, che sbagliasse tutto. Non c’è cosa peggiore però che dire a un figlio che è un incapace. Il protagonista fa ritorno a Mosca. Ma la città è cambiata, c’è rassegnazione e apatia. Per arrivare al suo alloggio deve vedere anziani al portone e a prendere l’ascensore sente puzza di pipì. Nel frattempo cerca un lavoro e gli chiedono se vuole sovrintendere a un’azienda che sversa materiale radioattivo. Più che altro lui è rimasto con la testa tra le nuvole dopo aver visto Masa, la bellissima segretaria.
Il fatto che ce lo rende simpatico è quando un gruppo di azeri o moscoviti, dieci contro uno, gli tolgono tutto: chiavi di casa, soldi, portafoglio, carta di credito, lui resta per terra a piangere. Nel frattempo lui trova Masa che non lavorava più e il cui padre voleva che trovasse un cliente vicino al Cremlino e se non portava i soldi, erano botte a volontà. La storia d’amore con Masa è bellissima e struggente.
Soltanto queste righe di La seconda volta ti fanno pensare che stai leggendo un libro profondo, emozionante, bellissimo. E la continuazione ve la lascio tutta. Alla fine sapere dove è il romanzo, dove l’autobiografia non conta più nulla.
La seconda volta
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