La sentenza è morte
- Autore: Anthony Horowitz
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2024
Davvero bravo lo scrittore inglese Anthony Horowitz, che dopo il romanzo precedente, Detective in cerca d’autore, si riconferma abilissimo narratore mettendo in scena lo scrittore/autore che accetta di collaborare con il detective Hawthorne, a cui ha promesso che le sue indagini diverranno un romanzo di cui lo stesso detective sarà protagonista, dato che è stato allontanato dalla polizia londinese per un fattaccio di cui si era reso protagonista, ma comunque resta un prezioso consulente data il suo accertato acume investigativo; ecco allora la coppia Horowitz-Hawthorne alle prese con un caso molto difficile da dipanare, tante sono le diramazioni che la storia prende.
Ne La sentenza di morte, tradotto per Rizzoli da Francesca Campisi, un noto avvocato della city, Richard Pryce, vien trovato ucciso barbaramente nella sua lussuosa dimora londinese; una bottiglia di vino prezioso gli è stata scagliata sul cranio e un vetro tagliente lo ha dissanguato.
L’uomo aveva seguito con successo il divorzio dell’amico Adrian Lockwood, che si era separato dalla seconda moglie, una insopportabile scrittrice di origine giapponese, Akira Anno, autrice di poesie “haiku”, personaggio ambiguo e non del tutto trasparente. L’avvocato Pryce, detto “rasoio” per la affilata capacità di comprendere le situazioni più scabrose, generoso con Davina Richardson, la vedova del suo caro amico perito anni prima per un tragico incidente speleologico nel nord dell’Inghilterra, apparentemente senza nemici, è stato invece colpito a morte da qualcuno che lo conosceva bene.
Proprio lui lo aveva fatto entrare, una sera intorno alle 20, nella silenziosa villa di Fitzroy Park. Il rapporto tra lo scorbutico e spesso odioso Hawthorne, la poliziotta ufficialmente incaricata delle indagini, la mascolina Cara Grunshaw che non sopporta la presenza di Horowitz e fa di tutto per tenerlo lontano dalle indagini, data la sua invidiosa rivalità nei confronti di Hawthorne, e lo stesso autore, rendono il romanzo a tratti divertente ma più spesso molto intrigante e appassionante: si mescolano insieme vari filoni, tra cui quello letterario, dato che romanzi, poesie, case editrici, ambiziosi scrittori si fronteggiano nella narrazione, tra verità e finzione.
L’abilità dell’autore ci riserva sorprese fino alla fine della storia, quando crediamo che sia conclusa, invece riserva un ennesimo inatteso colpo di scena. C’è la presenza latente dei grandi giallisti inglesi, Sherlock Holmes e Agatha Christie, ma anche una descrizione capillare della Londra attuale, tra fermate della metro e i quartieri alti, Mayfair, Marylebone dove sorge la celebre libreria Daunt Books, dove si svolge una scena centrale della narrazione di Anthony Horowitz. Libro davvero piacevolissimo, colto ma di facile lettura, molto contemporaneo nelle relazioni e nei dialoghi ottimamente costruiti.
“Horowitz si è divertito moltissimo con questo romanzo”: anche io, lo consiglio.
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