La sfida di Amalia
- Autore: David Kertzer
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2010
Bologna, 1890. Amalia Bagnacavalli, una contadina residente in un comune dell’Appennino contrae la sifilide dopo aver allattato per breve tempo una neonata illegittima affidatale dall’Ospizio degli Esposti di Bologna, come all’epoca era costume diffuso.
Alcuni mesi dopo, indirizzata dal medico del Paese ad un giovane ed ambizioso legale di città, Amalia muove causa al Corpo amministrativo centrale degli Ospedali di Bologna, sotto la cui responsabilità sta l’Ospizio, per ottenere il ristoro per i danni subìti. Ne nasce una vicenda giudiziaria, accuratamente ricostruita da Kertzer, articolantesi in varie fasi e con una conclusione assai amara per la protagonista, che pure aveva ottenuto dai Giudici un notevole risarcimento e un significativo vitalizio.
L’opera si inserisce nel filone nato da alcuni decenni presso gli studiosi per far luce sulla storia della gente comune, sulla maggioranza invisibile, attraverso il metodo della “microstoria”. I volumi che seguono tale metodologia scientifica portano alla luce un insieme di eventi illuminando una “oscura serie di personaggi del passato che rappresentano, pur con tutte le loro peculiarità individuali, la grande popolazione di illetterati che la storia (ufficiale) solitamente ignora”. A tal fine il Processo non solo costituisce di per sé fonte di conoscenza per il suo carattere di narrazione particolareggiata e drammatica, ma contiene sempre una notevole mole di testimonianze che ci narrano l’incontro, sempre carico di drammatica tensione, tra il mondo dei “potenti” e quello dei “diseredati”, dei poveri.
Quella di Amalia non è affatto una “sfida”. La donna si trova di fronte a eventi troppo grandi, che fatica a comprendere: non li domina, ma ne è, in definitiva, dominata. Altri manovrano il suo destino. Il titolo più corretto dell’opera è quello originale: Amalia’s Tale, la Storia di Amalia. L’Autore immagina, a seguito delle vittorie nelle aule giudiziarie, una contenuta gioia di lei, ma anche la sana diffidenza contadina di chi ha “il buon senso di non lasciarsi travolgere dalle proprie speranze”. E lascia trasparire la grande dignità di questa donna, coinvolta in una storia i cui contorni, forse, non le sono chiari fino in fondo, ma nella quale conserva una sua serenità d’animo. La vera sfida invece è quella di aver plasmato, traendoli da materiali sepolti negli archivi, un dramma sorprendente, una storia ”che oltre che alla mente” sa rivolgersi al cuore.
Attraverso la scrittura di questa profonda “opera di formazione”, questo scrittore di forte tempra morale, che non concede sconti, che non ama le scorciatoie, ha saputo dare finalmente voce a chi non ha voce.
La sfida di Amalia. La lotta per la giustizia di una donna nella Bologna dell'Ottocento
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