La sfuriata di Bet
- Autore: Christian Frascella
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2011
“Elisabetta, ma meglio Bet. Lo preferisco. non Betta. Betta mi fa schifo. Betta è cretina. Io voglio un sacco di cose, ma mai risultare cretina”
Bet ha 17 anni, un padre lontano, una madre inadeguata e un foro nell’anima profondo quanto un senso di colpa. E’ lei la giovane protagonista del nuovo romanzo di Christian Frascella edito da Einaudi ad agosto 2011: "La sfuriata di Bet".
Sullo sfondo della periferia torinese colma di quella classe operaia che oggi come ieri si vede impotente innanzi al Marchionne di turno che prende in mano il suo destino, una ragazzina come tante, come ce ne dovrebbero essere di più, racconta i suoi giorni e la sua storia e quella delle persone che la circondano con il cinismo proprio di chi la vita l’ha scoperta nella sua cattiveria troppo presto e l’idealismo di un’età che per tutti è troppo breve. Ama Bet e lo sa fare, colpisce forte Bet e vive di istinto, quello vero, quello che viene punito ma non demorde, quello che crea scalpore pur non volendolo fare.
Il terzo romanzo di Christian Frascella, dopo "Mia sorella è una foca monaca" e "Sette piccoli sospetti" editi entrambi da Fazi, consacra la capacità dello scrittore di creare personaggi e storie della porta accanto inserendoli in un contesto affatto sconosciuto, quasi palpabile alla lettura. Perché si potrebbe incontrare una Bet anche domani alla fermata di un autobus. A qualcuno verrebbe voglia di darle uno schiaffo, a qualcun altro farebbe tenerezza, altri ancora la guarderebbero male dal basso della loro superiorità, ma certamente a nessuno rimarrebbe indifferente.
La sfuriata di Bet
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La protagonista del libro di Christian Frascella, edito nel 2011 da Einaudi, è in lotta con il mondo e il mondo sembra essere in lotta con lei. Bet è una guerriera, coraggiosa eppure fragile e insicura, combattiva, colma di rabbia e frustrazione come una diciassettenne consapevole di non avere in tasca la chiave di volta del mondo. Disillusa e schiva, profonda e di intelligenza bruciante, Bet è inavvicinabile. Combina un casino dietro l’altro, è una mina vagante ed è bella come un’apache.
La vita a Torino non è facile, soprattutto in un quartiere come Barriera di Milano, soprattutto se tua mamma lavora per un’azienda come l’Ameca che sta per ridurre il personale. Ma la vita non è facile soprattutto se ti porti dentro un segreto pesante come piombo, denso come petrolio, incancellabile come l’inchiostro. E Martina è la croce di Bet, la sua sconfitta personale, il suo fallimento e il suo insopportabile senso di colpa. È per la storia di Martina che il matrimonio dei suoi genitori è finito. Il padre di Bet se ne è andato via, a Roma. Il papà è per Bet il centro del suo universo, il suo faro, la persona più importante della sua vita, lui solo la capisce. Gli incontri con lui sono saltuari, ma preceduti da una dolce aspettativa di felicità.
Da quando Martina è morta, la vita di Bet somiglia a un tunnel di grigiore, di silenzi ostili, di ribellione interiore e i colpi di testa sono dettati dall’impulso al rispetto per la giustizia e dalla difesa dei più deboli.
Bet è una lingua straniera, un codice indecifrabile, sembra impermeabile a qualsiasi tentativo di approccio. Solo due persone sembrano smuovere qualcosa in fondo al suo cuore: una è Viola, ventiduenne piccola, forte, indipendente e molto incinta, conosciuta per caso, per via di uno dei soliti gesti impulsivi. E poi il bell’Andrea, occhi azzurri, carino, impegnato in prima linea nelle contestazioni studentesche. A Bet un po’ piace, ma a lui piacerà Bet? Perché Bet non torna alle riunioni della Cgil, non partecipa più, si chiede Andrea? Si può fare qualcosa per migliorare questa situazione, questa società, questo mondo? Bet pensa che il suo impegno altro non sia che una goccia nel mare, ma che valga comunque la pena di fare un tentativo. Ed ecco l’idea: una protesta pacifica sfociata nel peggiore degli esiti dà a Bet la spinta per reagire. Incatenandosi al termosifone della presidenza della scuola, Bet scatenerà un passaparola a livello nazionale, un messaggio a tutti i ragazzi della sua età e a tutte le persone che qualcosa si può davvero cambiare. Ma la vita ancora deve mettere alla prova Bet con qualcosa di più profondo, più importante, legato all’affetto, all’amore, al mistero della vita.
Bella la recensione e bello il commento su un libro che io ho proposto ai miei studenti con reazioni entusiastiche. E una nota personale...le mie allieve assomigliano tutte a Bet, la stessa rabbia, la stessa voglia di cambiare il mondo e la stessa purezza.
A tutte le Bet della mia scuola, di Torino, d’Italia, del mondo, buon rientro a scuola!